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Buonanno: “perché gioco gli High Roller. Nel live chiudono in profit solo 3-4 giocatori”

Abbiamo incontrato Antonio Buonanno durante una pausa dell’High Roller da 25.000€ dell’EPT Malta. Un torneo con un field stellare. Il vincitore dell’European Poker Tour di Montecarlo sta frequentando con continuità il circuito di PokerStars e si concentra soprattutto sugli eventi più importanti e con buy-in impegnativi.

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Antonio Buonanno durante l'High Roller EPT

Ciao Antonio, raccontaci tutto dei tuoi ultimi tornei. A Malta la trasferta non è andata nel verso giusto ma sappiamo che quest'estate tra Las Vegas e Barcellona i risultati sono stati positivi.

Sei uno dei pochi pro italiani a voler giocare gli high roller, scelta che ti costringe a confrontarti con i field più duri al mondo. Cosa ti spinge a percorrere questa strada? La voglia di affrontare i giocatori più forti o l'adrenalina per tornei dai montepremi importanti ma dal numero di giocatori esiguo?

I miei tornei high roller sono iniziati a gennaio con la tappa EPT Bahamas. Era già da tempo che mi dedicavo a tornei con un field così difficili e la scelta mi ha dato ragione. Non avevo mai partecipato eventi con buy.in impegnativi perché mi piace giocare tranquillo, indipendentemente dalla posta in palio.

Quanto è importante giocare sereni sotto il profilo economico?

Questo è un gioco che quando devi giocare un colpo non puoi pensare a quello che puoi vincere oppure a quanto hai speso. Ci sono delle persone che hanno stima della mia professionalità e competenza ed insieme abbiamo iniziato un percorso nuovo: quello degli high roller.

Il tuo bilancio fino a questo momento, anche se i tornei giocati sono un campione esiguo?

Devo dire che quest'anno pur avendo avuto molti piazzamenti importanti, perché ottenuti in tornei con elevata difficoltà, sono in perdita, ma ho la consapevolezza di essere stato sfortunato nelle fasi finali per accedere ai premi che contano, quindi ritengo che la perdita ci possa stare, in quanto ho avuto la possibilità di vincere ancora una grossa somma.

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Cosa ti spinge a sederti in questi super eventi?

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Gioco gli high roller non per adrenalina e nemmeno per il numero esiguo di giocatori, ma solo perché gioco pochi tornei, dove c'è solo da imparare, inutile sprecare energie, tanto non sono Interessato a scalare classifiche che non portano da nessuna parte, anzi il più delle volte solo dannose, fanno dimenticare ai players il principale scopo, quello del profit.

Per te il poker live è più matematica o psicologia?

La matematica ormai la conoscono tutti, la psicologia è fondamentale insieme ad altri innumerevoli fattori.

Chi è secondo te il giocatore italiano più forte nel live?

Bisognerebbe rispondere a questa domanda in relazione a tornei giocati, ITM, difficoltà e quant'altro, ma posso dire tranquillamente, per adesso, Mustapha Kanit e Dario Sammartino nel texas hold'em. Nelle varianti senza dubbio Max Pescatori. I fatti non sono chiacchiere.

Molto spesso il focus dei media è concentrato sulle vincite lorde di voi torneisti, ma c'è una percentuale importante che viene ignorata: la media percentuale tra tornei disputati e ITM, cosa che noi non possiamo calcolare perché non siamo a conoscenza di tutti i tornei disputati. E' lecito chiederti la tua percentuale negli ultimi due anni?

Le vincite lorde sono un tasto dolente di questo gioco, in quanto per fare profit è veramente difficile, io penso che live possiamo contare 3-4 players in attivo ogni anno, e se non si ripetono negli anni successivi siamo vicini al disastro. Se consideriamo la media % tra tornei disputati e ITM, non sono in grado di fornire un esatta %, credo di essere tra il 25 e 30% e di rientrare nella top 10 mondiale.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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