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Fabio Coppola vuol fare l'americano: “il poker pro live sostenibile solo a Vegas e in California”

Fabio Coppola, uno dei grinder italiani più noti di Las Vegas, ha vissuto otto giorni sulla cresta dell’onda tra Venetian e Bellagio, centrando due tavoli finali e sfiorando il terzo in un evento di Pot Limit Omaha. Sulla Strip fa sempre caldo, ma dicembre è uno dei mesi più intensi dell’anno per i giocatori di poker, in particolare per chi ama i tornei, con un’offerta impareggiabile.

Fabio non si è lasciato sfuggire l’occasione ed ha collezionato due settimi posti (uno nel 560$ del Bellagio con 422 players al via e l’altro al Venetian nel 400$ NLHE con 340 iscritti e 100.000$ Gtd) che gli hanno consentito di incassare complessivamente più di 10.000$, quando in entrambi i tornei la prima moneta superava i 40.000$. Peccato poi per il 12esimo posto nell’evento da 1.040$ PLO del Bellagio.

Sei in rush, il tuo dicembre non è male…

Guarda due giorni fa mi sono divertito molto nel torneo PLO da 1.100$, con un field di super duri come Jesse Sylvia, runner up Main Event WSOP, Freddy Deeb e il fratello di Sorel Mizzi. Spero sia di buon auspicio per il torneo da 10.000$ in programma domani al Bellagio, il World Poker Tour 5 Diamond Classic. Prevedo un premio per il vincitore di almeno 700.000$. Molta gente parteciperà a questo evento.

Bilancio di questi mesi?

Ho giocato poco. Sono stato quasi sei mesi in Italia, ma da quando sono tornato ho preso parte a 5 tornei ed ho fatto bene. Diciamo che la run c’è...
Nell’evento PLO ho eliminato un super duro come Jeff Madsen ed ho bustato anche Freddy Deeb.

Come è andato il torneo?

Nella fase decisiva per due volte ho floppato scala nuts ma in un’occasione l’avversario ha chiuso full e nell’altra colore. Normale nel PLO, ma io ero corto e dovevo metterle dentro. Sono uscito con set over set. Oramai il mio stack era esiguo.

Quali sono le sensazioni in questo periodo pre-natalizio in mezzo al deserto?

E’ molto redditizio perché è un momento dell’anno dove ci sono tantissimi turisti che arrivano dagli stati vicini come la California e non sono proprio giocatori modello. Secondo me è il periodo dove si possono fare più soldi nel cash game e soprattutto nei tornei, perché i field sono morbidi. Logico che dove ci sono tanti players occasionali ci sono anche i professionisti, questo è l’unico problema, ma tutto nella vita non si può avere.

Tanti amatori ma anche parecchi squali in agguato...

Si, è normale incrociare le armi ai tavoli con tutti i top grinder di Las Vegas in questo periodo. Ti trovi così vicino a Justin Young, giocatore fortissimo soprattutto nel cash, David Levi e molti alti. Sono tutti forti e ti creano problemi ma è bello così.

Levaci una curiosità: il Natale invece a SinCity è sentito?

Diciamo che dal 20 dicembre fino a Capodanno è strano, perché ci sono molti turisti indiani e cinesi che non festeggiano il Natale. Inoltre è caldo e non c’è la neve, quindi che Natale è? Io andrò via con mia moglie all’Hard Rock a Lake Tahoe, un posto meraviglioso qui in Nevada, una località dove puoi sciare.

Cosa vuol dire giocare a Las Vegas per te? Ti senti a casa?

Si, per me andare al Bellagio è la stessa cosa di quando i protagonisti di Rounders si ritrovano tutti ad Atlantic City. Ci salutiamo e ci conosciamo tutti tra regular.

Conoscere la maggior parte del field è un vantaggio o uno svantaggio?

Puoi sfruttare il fattore psicologico se conosci bene i tuoi avversari. Bisogna capire anche le persone come stanno. Se è una brutta giornata per te, devi fare finta di nulla. I giocatori sono a conoscenza di tutto quello che succede ai propri avversari.

Esempi?

C’era un giocatore in difficoltà economica, si chiama James ed è molto noto a livello internazionale. Era in bolla e l’hanno messo sotto pressione perché sapevano che doveva fare risultato ad ogni costo. Se non sei rollato, meglio che nessuno lo sappia sulla Strip.

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Fare il professionista a Las Vegas è sostenibile?

Penso che sia una delle poche città al mondo dove sia possibile farlo, almeno nei tornei live. In Italia è impossibile, le spese per le trasferte non te lo permettono. Io abito vicino alla Strip, a 5 minuti dal Bellagio, volendo posso fare dinner break anche a casa.

Quindi sulla Strip è possibile grindare live in modo profittevole?

Anche se la rake è alta rispetto a giocare online, tutto è compensato dal fatto che c’è una larga porzione del field che è molto facile da contrastare.

Quindi tu consigli di giocare nella città delle luci?

Considerando che viviamo in un’epoca dove i field online sono durissimi e dove vi è carenza di sponsorizzazioni, devi vivere per forza in una città come Vegas se vuoi fare il professionista sia per i tornei che per il cash. Devi vivere vicino alle sale da gioco. Qui hai a disposizione i casinò che vuoi e puoi giocare 24 ore al giorno, qualsiasi game e per tutte le tasche, da 40 dollari in su.

Si trovano tornei con buy-in così basso?

Alcuni mie alunni (faccio coaching ad alcuni ragazzi per insegnargli l’ABC e l'approccio al poker), giocano i turbo daily, tornei che durano 3-4 ore, ma che gli permettono di fare esperienza, con buy-in da 40 dollari. Un esercizio per poi salire di livello.

Che garantiti si possono trovare durante la settimana?

Garantiti da 25.000$ quasi tutti i giorni. E’ vero, sono costosi, tipo 200$ ma il realtà il field è super soft e si può battere. Vegas è l’unico posto dove puoi permetterti di fare il professionista live. In Italia è insostenibile. Solo le super star come Pescatori e Sammartino che hanno vinto molto, possono permettersi di viaggiare in tutta Europa per giocare. I costi da sostenere sono esagerati. Qui puoi fare vita normale e grindare sempre dal vivo.

I casinò più attivi?

Il Venetian offre tornei giornalieri in maniera costante da 12.500 e 25.000 garantiti e quando ci sono i Festival puoi arrivare a 100.000$. C’è poi l’opportunità di giocare a Los Angeles (che è vicina) e trovare una bella azione. Quando c’è il WPT LA Poker Classic, giochi là per un mese e mezzo se vuoi, con mtt che arrivano fino ad un milione di montepremi.

La California è un’altra location dove puoi fare il giocatore professionista?

Si, è più costoso e dispersivo, però Las Vegas e la California sono gli unici due posti dove, a mio avviso, è possibile vivere con il poker.

Fabio Coppola ci racconta Antonius!

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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