Luis Nazario da Lima, in arte Ronaldo, è stato senza ombra di dubbio uno degli attaccanti più forti nella storia del calcio. Appesi i proverbiali scarpini al chiodo, il Fenomeno sta provando a diventare un buon giocatore di poker, soprattutto da quando ha stretto un accordo di collaborazione con PokerStars.com.
"Cerco di essere sempre quello che sono, semplice e naturale. Tratto bene tutti, in tutte le situazioni. Sono sempre stato così nella vita, non solo nel calcio - prima - e nel poker - ora. Fare tante cose diverse non vuol dire avere altrettante personalità". Parole e musica dello stesso Ronaldo, intervistato dal Clarin mentre il Fenomeno si trovava al LAPT di San Paolo.
Ronaldo e il poker
Numerosi i temi affrontati dall'ex nazionale verdeoro, a cominciare naturalmente dalla sua ultima passione, il poker. "Quando gioco a poker sono molto concentrato e guardo ciò che fanno i miei avversari. Al tavolo - dice Ronaldo - è molto importante osservare gli altri, per capire come ognuno elabora le proprie giocate, il loro modo di puntare".
Fenomeno vero sul campo da calcio, un po' meno al tavolo verde, ma Ronaldo giura: "Sfrutto il mio tempo libero per imparare e sto anche prendendo lezioni di poker. Sono sicuro che migliorerò sempre. Non ho tutte le risorse che avevo quando giocavo a calcio, ma ci provo".
Ronaldo e il calcio, di ieri e di oggi
L'intervista scivola naturalmente sul primo amore del Fenomeno, il calcio. L'ex bomber di Barcellona, Real Madrid, Inter e Milan non ha dubbi: "È dura - si schermisce inizialmente - ma per me il più forte di tutti è Lionel Messi: è un alieno. Anche Cristiano Ronaldo è forte, ma per me Messi è un giocatore più completo. Lo amo più di qualsiasi altro giocatore. Fa le cose in modo spettacolare, ma al tempo stesso è una persona concreta e buona".
E in un'ipotetica classifica dei migliori di tutti i tempi? "Non ci ho mai giocato, ma Pelè e Maradona sono di gran lunga al di sopra di tutti. Poi ci sono molti che hanno fatto la storia, ma ogni tifoso ha i suoi preferiti".
[youtube]http://youtu.be/p3tC9rfZz7k[/youtube]
Ronaldo e la sua carriera
Spazio anche per una carrellata di ricordi ed emozioni personali, legati al pallone. "Che rivalità con l'Argentina! Le partite erano sempre dure ed emozionanti. Una rivalità sana, però: è normale che ciascuno dei due Paesi ci tenesse ad essere migliore dell'altro".
Tra gli argentini, Ronaldo ne ricorda alcuni in particolare: "L'argentino che mi ha marcato meglio? Ayala (Fabian, ex tra gli altri di Napoli e Milan, ndr). Ho buoni rapporti con tanti argentini, come ad esempio Javier Zanetti con cui ho giocato all'Inter. E Batistuta: formidabile come uomo e come giocatore. Poi il Cholo (Diego Simeone, ndr), che sta facendo benissimo come tecnico all'Atletico Madrid".
Ronaldo ricorda anche la terribile finale persa contro la Francia nel mondiale del 1998, quando si disse aveva giocato nonostante gravissimi problemi fisici, ma soprattutto la rivincita di quattro anni dopo: "Sono riuscito a giocare i Mondiali del 2002, dopo due anni di problemi. Per me è stato come un miracolo".
Una rivincita in piena regola: titolo di campione del mondo (il quinto per il Brasile) e di capocannoniere. "Sì - spiega Ronaldo - ma che gran squadra avevamo! Rivaldo, Ronaldinho. Ho avuto la fortuna di stare accanto a dei campioni nel 1994, quando abbiamo vinto il mondiale: ma lì avevo solo 17 anni e non giocai mai".