Parecchi nostri lettori ci scrivono da anni per sapere se è lecito partecipare e organizzare tornei di poker nei circoli. Domanda da un milione di dollari, visto l’assenza di un regolamento attuativo (previsto dalle leggi del 2009 e del 2011).
Abbiamo scritto diversi articoli sull’argomento ma è bene fare chiarezza e rinfrescarci la memoria, in maniera sintetica. Cercheremo di non usare un linguaggio tecnico e tratteremo la materia in superficie (ci vorrebbero settimane per analizzare nel dettaglio una materia così complessa, ma nel nostro archivio trovare diversi approfondimenti). Concentriamoci sulla responsabilità penale (tralasciamo oggi gli aspetti di diritto amministrativo, fiscale e le norme che regolamentano le associazioni).
In questo Articolo:
Se giocate all’interno di un circolo di poker rischiate una segnalazione alla magistratura?
Si, nonostante vi sia una corposa giurisprudenza, le autorità di pubblica sicurezza continuano a denunciare persone sorprese a giocare all’interno delle associazioni. Molto spesso però l'attenzione delle autorità è volta a chi organizza tornei.
D’altronde è giusto che vi siano controlli per garantire l’ordine pubblico. L’importante è che vengano rispettate le indicazioni della Cassazione.
Nella maggior parte dei casi, la magistratura decide di non procedere ed archivia le posizioni, ma vi sono dei casi isolati di condanne per alcuni gestori. Dipende, come sempre, dalla condotta posta in essere dagli organizzatori e dai giocatori (un conto è un torneo freezeout low stakes ed un altro una partita di cash game).
Perché la Cassazione è un punto di riferimento per il poker live italiano
E’ vero che in Italia i precedenti non sono vincolanti come negli ordinamenti di Common Law (Gran Bretagna per fare un esempio), ma in assenza di una normativa dettagliata, le indicazioni della Cassazione sono da ritenersi un punto di riferimento importante.
Mai nessun giudice di primo o secondo grado si sognerebbe di mettere in discussione le linee dettate da una giurisprudenza talmente autorevole, chiara e unidirezionale. Si può parlare di un trend consolidato della Cassazione, cosa rara in altri settori.
Ma è bene chiarire che per i giudici della Suprema Corte esistono condotte lecite ed altre non, i circoli non sono una zona franca dove tutto è permesso, esistono dei limiti e delle condizioni ben precise che vanno rispettate. Fuori da questi confini si rischia grosso.
Quando è lecito partecipare a tornei freezeout nei circoli di poker
La Corte di Cassazione non ha fatto altro che interpretare il codice penale, in assenza di una regolamentazione (nonostante due leggi “amministrative” riconoscano come leciti i tornei di texas hold’em fuori dai casinò).
Cosa afferma la Cassazione nelle ultime sentenze? Individua dei limiti. In poche parole i tornei devono essere low stakes (ma non individua un tetto massimo per i buy-in) e con struttura freezeout. Divieto assoluto di rebuy.
Conclusione
Il poker in modalità torneo freezout senza rebuy non costituisce reato nei circoli. In particolare se low stakes (in base alle ultime sentenze).
Inutile sottolineare che il cash game e tornei con rebuy rientrano nella fattispecie di reato di gioco d’azzardo previsto negli articoli 718 (esercizio) e 720 (partecipazione) del nostro codice di diritto penale. L’articolo 718 prevede il termine “circoli privati”, per lasciare poco spazio ad altre interpretazioni.
Vi sono poi altre implicazioni che meritano un’attenta ponderazione da parte dei gestori riguardo aspetti di natura fiscale (è bene avvalersi di un consulente esperto in questo senso) e di diritto amministrativo (per esempio mancanza di titolo concessiorio, ma in quest’ultimo ambito, vi sono due leggi che sono rimaste lettera morta per via della mancata pubblicazione dei regolamenti attuativi).
Insomma, in questo mondo non ci si improvvisa e il rispetto di leggi e sentenze diventa prioritario, vista la delicatezza della materia e del confine labile (per le leggi italiane) tra skill game e gioco d'azzardo.