Qualche giorno fa, il canale YouTube del World Poker Tour ha pubblicato la video intervista a Salomon Ponte, vincitore del WPT DeepStacks Hollywood Main Event: il ragazzo si è esibito nel più classico del trash-talking, vantandosi di essere "troppo forte e gli altri troppo scarsi", di "aver detto subito a tutti che avrebbe vinto", e di "aver passato Day 1 e Day 2 più sui social network che prestando attenzione al tavolo", talmente era grande la sua superiorità.
Dicesi trash-talking: una forma di vanto o di insulto comunemente sentito in situazioni competitive (come eventi sportivi e videogiochi multiplayer). È spesso usato per intimidire l'avversario, ma può essere utilizzato anche con uno spirito umoristico e giocoso.
Salomon Ponte, come potete vedere qui sotto, è riuscito a mettere in imbarazzo l'intervistatrice, la seppur ottima Jeanine Deeb (figlia di Freddy Deeb), che ad un certo punto lo ha pure redarguito: "Sto cercando di farti un'intervista".
Ma Ponte ha continuato a sproloquiare, autoproclamandosi Hashtag King - con tanto di cappellino e maglietta personalizzati - e a sminuire gli avversari, nonostante la Deeb gli avesse fatto notare come al final table fossero arrivati diversi giocatori forti e rispettabili.
Giudicate voi stessi:
[youtube]http://youtu.be/Ohfqd3XN2qA[/youtube]
Il trash-talking negli altri sport
Ponte non ha certo inventato nulla. Nel poker, il trash-talking è un'arte che spesso hanno utilizzato personaggi molto più famosi come Tony G, Phil Hellmuth, Luke 'Fullflush' Schwartz e in maniera molto più sottile anche Daniel Negeranu - sebbene con un tipo di trash-talking molto più raffinato ed elaborato, rispetto a quello volutamente provocatorio dei suoi tre colleghi.
Il trash-talking è utilizzato in maniera abbondante anche negli sport professionistici, basket su tutti. Lo stesso His Airness, Sua Maestà Michael Jordan era un trash-talker mica da ridere. Memorabile quella volta in cui tirò un libero ad occhi chiusi (segnando, ovviamente) solo per zittire Dickembe Mutombo che prima del tiro gli disse: "Tanto lo sbagli, Michael". E invece centro perfetto nonostante gli occhi chiusi, con annesso: "Benvenuto in NBA!"
[youtube]http://youtu.be/om56qV5tZHY[/youtube]
Rimanendo sempre nel basket, anche quello che da molti viene considerato come l'erede di Jordan, Kobe Bryant, è sempre stato bravo nel trash-talking. Guardate qui come da del "stand-up comedian" - praticamente il Franco Neri o il Beppe Giacobazzi di turno - ad uno dei migliori difensori nella storia dell'NBA, Ron Artest:
[youtube]http://youtu.be/4h2Bqm3ffdQ[/youtube]
La lite Sarri-Mancini
Anche nel mondo del calcio di trash-talking se ne fa abbondante uso. Recentemente, durante il derby di Copa del Re tra Espanyol e Barcellona, Lionel Messi ha risposto con un "e tu sei scarso" alla provocazione di Alvaro Gonzalez, che per cercare di far innervosire la Pulce gli aveva detto "sei molto basso".
Senza andare troppo lontano dall'Italia, è storia di ieri sera il siparietto che ha coinvolto il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, e quello dell'Inter, Roberto Mancini. Nei minuti finali della sfida di Coppa Italia tra azzurri e nerazzurri, Sarri avrebbe apostrofato pesantemente il tecnico jesino, che poi ai microfoni della Rai ha replicato senza mezze misure.
[youtube]http://youtu.be/8j5IGvKxFsU[/youtube]