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"888 interessata a PokerStars": le prime due rooms del mondo si fondono? Playtech non sta a guardare...

Jocelyn Wood, noto analista nel mondo del poker, lancia un'ipotesi di mercato interessante che potrebbe influenzare gli equilibri dei prossimi anni: "888 Holdings potrebbe entrare nella corsa per acquistare Amaya". Di fatto, se questo scenario dovesse rivelarsi giusto, le prime due rooms mondiali (PokerStars e 888Poker) farebbero parte della medesima famiglia. A dire il vero a noi sembra in questo momento uno scenario molto difficile da realizzarsi che però va preso in considerazione. E' molto più probabile che alla fine PokerStars rimanga sotto il controllo di Amaya.

Riavvolgiamo però il nastro. I rumors si sono scatenati nei primi giorni di febbraio quando David Baazov ha annunciato che avrebbe presentato un'OPA per l'acquisto ed il controllo di Amaya Gaming, la società che detiene i diritti di Rational Group, cioè PokerStars e Full Tilt. In due mesi però ne sono successe di tutti i colori. Baazov è stato accusato di insider trading (nonostante un'indagine interna indipendente lo scagioni da ogni accusa) e il titolo in borsa è crollato.

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Stanotte ogni azione di Amaya era scambiata a 12,28 dollari statunitensi a Wall Street, circa 15,84 dollari canadesi. Baazov ha confermato in questi giorni di voler proseguire con l'operazione di acquisto della società da lui diretta e del quale è azionista. La sua prima OPA però doveva essere di 21 dollari canadesi per azione, con il recente pesante downswing, potrebbe rivedere il prezzo o i termini generali dell’operazione.

Baazov non ha voluto ancora svelare i nomi degli investitori che sosterrebbero il suo tentativo di scalata ma in Gran Bretagna hanno pochi dubbi: dietro a Baazov ci sarebbe Playtech. Smentito invece un coinvolgimento del fondatore Isai Scheinberg.

Al momento infatti la società sul mercato vale 1,65 miliardi di dollari americani circa (Amaya l'ha acquistata per 4,9 miliardi dalla famiglia Scheinberg due anni e mezzo fa). Ed è proprio su questo particolare che entrerebbe in gioco 888. La società inglese (ma gli azionisti sono israeliani) ha provato l'anno scorso ad acquistare Bwin.party per 1,7 miliardi ma l'asta è stata vinta da GVC (proprietaria di SportingBet e Paradise Poker).

Il CEO di 888 Holdings,  Brian Mattingley, ha confermato al Financial Times che nonostante il fallimento della trattativa per Bwin "faremo acquisizioni strategiche per costruire il nostro sport betting". Per questo motivo, è difficile che l'ipotesi paventata dal giornalista di PokerIndustryPro abbia successo, considerando che il progetto BetStars è in fase di lancio proprio come 888 Sport.

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Jocelyn Wood però la vede in modo differente: "mentre PokerStars Betting non è ancora un business forte in verticale, 888 potrebbe scorgere una vera e propria opportunità di diventare numero uno nel poker online. Con il 25% in più rispetto all'offerta per Bwin, potrebbe possedere una società con maggiore interesse strategico". In realtà a 888 Bwin.Party faceva gola soprattutto per il business nel betting.

"Negli Stati Uniti, 888 - prosegue il giornalista - ha una forte relazione con Ceasars Interactive Entertainment. Fornisce la piattaforma per il Delaware e cura le operazioni online di WSOP.com nel New Jersey e in Nevada. Ha il miglior punto d'appoggio negli Stati Uniti, tra tutte le rooms mondiali. L'acquisto di PokerStars potrebbe dare una spinta decisiva nel mercato a stelle e strisce quando tutti gli stati legalizzeranno il poker e il casinò".

PokerStars sta pagando ancora dazio per l'inchiesta black friday - secondo Wood - ma grazie a 888 e Caesars non avrebbe più problemi di natura "politica" e legale nel Nord America. Il giornalista ipotizza un'asse imbattibile: PokerStars-WSOP-888. In effetti il potenziale c'è tutto.

Ma la candidatura più forte rimane quella di Playtech se ci sarà una cessione (a questo punto lo scenario si è complicato rispetto ai primi giorni di febbraio). La società di Sagi ha 800 milioni in cassa pronti per essere investiti, inoltre l'attuale CEO di Amaya, Rafi Askenazi, è stato COO proprio di Playtech. Insomma, in caso di offerta, ci sarebbero tutte le garanzie per un passaggio di consegne nel nome della continuità.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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