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I bookmakers inglesi bannano 7.000 scommettitori vincenti, 20.000 account chiusi!

Quello che sta accadendo nel Regno Unito, la patria del betting, potrebbe minare gli equilibri dell'intero settore delle scommesse, in particolare per quanto concerne le corse dei cavalli. Sappiamo benissimo che l'ippica inglese è uno dei motori trainanti dell'industria ma la credibilità, e non solo, degli storici bookies britannici è a forte rischio.

Negli ultimi 6 mesi, oltre Manica, sono stati chiusi più di 20.000 account legati da parte degli allibratori. Secondo il noto Forum Horserace Bettors Forum (HBF), il ban collettivo ha coinvolto circa 7.000 scommettitori vincenti.

Il motivo del ban sembra proprio questo: i punters erano vincenti (o potenzialmente vincenti) e per questo ritenuti pericolosi per il banco. Nulla di nuovo sotto il sole ma a preoccupare sono soprattutto le dimensioni del fenomeno.

Non a caso, nel sondaggio condotto da HBF, è riusultato che sono stati chiusi 1.000 conti su 878 utenti intervistati. Ma c'è di più: oltre ai 1.000 chiusi sono da parte dei membri di HBF, altri 4.000 hanno subito restrizioni pesanti.

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Un provvedimento che mina le basi e la credibilità delle scommesse ippiche britanniche. Il 59% degli intervistati ha dichiarato che il loro interesse per l'ippica è diminuito in maniera drastica.

Forse migliorare la gestione del rischio sarebbe la direzione giusta (con un necessario bagno di umiltà), non allontanare scommettitori vincenti dal circuito legale. Con ogni probabilità, questi bettors si allontaneranno dal circuito legale per piazzare gioco in Asia o nel mercato clantestino.

Per questo motivo, Simon Rowlands, rappresentante di HBF ha dichiarato "Il betting sulle corse dei cavalli è stato gravemente eroso dalle pratiche commerciali dei singoli bookmakers. Se i clienti vengono allontanati dal betting, le corse dei cavalli ne soffriranno". Secondo il sondaggio, almeno 4.000 bettors si allontaneranno dal circuito.

Aggiungiamo noi che con pratiche e logiche così aggressive, i bookmakers inglesi rischiano di lasciare spazio al dominio totale degli allibratori asiatici a tutti i livelli. E' vero che in questo caso, i bookies di sua Maestà prendono le distanze dai professionisti e che cedono una grossa fetta di clienti vincenti, però l'ippica mondiale (e non solo quella britannica) rischia di finire in mani straniere, con tutte le conseguenze del caso, visto i frequenti episodi di corruzione in tutti gli sport. L'ippica inglese rischia di fare la stessa fine del tennis, sport dilaniato dalle scommesse illegali.

Forse ci vorrebbe maggiore equilibrio: bannare 20mila conti, più applicare restrizioni ad altri conti, sembra una scelta molto drastica. Ma d'altronde la gestione del rischio in Gran Bretagna è un aspetto che lascia molto a desiderare (pensate alla quota del Leicester a 5.000 per fare un esempio banale). Su questo punto i bookmakers dovrebbero lavorare, non andare contro i loro clienti (ne parleremo in seguito in maniera più approfondita).

Simon Rowlands non le manda a dire: "non solo sono stati bannati solo giocatori vincenti ma anche quelli (così sembra) che potenzialmente potrebbero diventarlo. Un vero danno per tutto il settore". Questo dimostra l'incapacità dell'industria del betting UK nel proporre quote equilibrate.

Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore dei giochi. Ho sempre avuto una forte passione per la scrittura ma il mio percorso universitario mi ha fatto intraprendere una strada più “arida” che lasciava meno spazio all’istinto creativo, con lo studio dei sistemi normativi e regolatori per quanto riguarda i mercati del gioco online e terrestre, in particolare del betting sportivo. Fin dagli anni universitari, parallelamente ai miei studi legali, ho intrapreso il percorso da giornalista in vari quotidiani e televisioni Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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