La triste storia di Matthew Hauge vive un ulteriore capitolo che disegna una perfida ironia della sorte. Si dà infatti il caso che il 26enne trovato morto l'altro giorno nella sua stanza di hotel a Las Vegas si fosse qualificato per il day 2 del WPT500 all'Aria casino. Un day 2 che, però, non ha mai potuto giocare.
Così, prima dello shuffle up and deal di giornata, il testimonial WPT Mike Sexton ha annunciato un minuto di silenzio in suo onore. Iniziate le ostilità, il suo stack è poi stato lasciato al tavolo, prima di venire divorato dai bui. Hauge ha concluso così con un piazzamento postumo in 136esima posizione, per un premio da 2.500$ che verrà inviato alla famiglia.

La cosa non ha mancato di suscitare polemiche, perchè secondo alcuni - tra cui il pro Allen Kessler - il ragazzo andava rispettato rimuovendo completamente lo stack e magari destinando una somma extra alla famiglia.
Diciamo subito che la procedura seguita è quella del regolamento WPT, che norma le situazioni in cui un giocatore non si presenta al tavolo nonostante sia ancora dentro a un torneo. Tuttavia, in questo caso non stiamo parlando di una semplice assenza ma di un decesso, che forse è casistica troppo estrema per venire prevista da una voce specifica all'interno del regolamento ma apre scenari piuttosto grotteschi come il presente: un giocatore già morto, che "muore di bui". Non è humor nero, ma l'amara realtà di un caso che forse si sarebbe potuto gestire un po' meglio. Ma forse no.

Nel frattempo, emergono alcuni particolari su questa vicenda ancora tutta da chiarire. Pare che Hauge fosse in camera con una ragazza, la quale non avrebbe chiamato i soccorsi. Tuttavia non pare che a Matthew siano venuti a mancare soldi o qualcosa che possa giustificare un'ipotesi di furto, tramite adescamento e magari l'inserimento di qualche droga in un cocktail. E a proposito di droghe, diversi amici del ragazzo sostengono fosse una persona assolutamente estranea a questo tipo di abitudini.
Ad ogni modo, al momento la ragazza non sarebbe indagata e, stando a un portavoce del medico legale che sta effettuando tutti gli esami tossicologici (di cui ancora si attendono i risultati), pare non ci siano elementi sufficienti ad ipotizzare un delitto.
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