Anche le WSOP 2016 si tingono di giallo. Andrew Liporace, giocatore di poker americano poco noto (ma che qualche anno fa, fu addirittura chip leader al Main Event, seppure soltanto nel Day 3), ritiene infatti di essere stato penalizzato fortemente in occasione della prima mano giocata nell’Event #59, un torneo di No Limit Hold’em da $5.000.
Ci limitiamo a ricostruire la vicenda così come Liporace l’ha raccontata via Twitter, confermandola poi alla nostra redazione che lo aveva prontamente raccontato, in attesa di capirne di più magari direttamente dallo staff delle World Series of Poker.
A quanto pare, Andrew Liporace si sarebbe iscritto all’Event #59 in late registration. Appena sedutosi al tavolo, nella primissima mano giocata, l’americano sarebbe andato all-in e avrebbe raddoppiato. Sistemando le chip, il giocatore si sarebbe accorto di averne ricevute 14.000 in meno del dovuto.
A quel punto Andrew Liporace si sarebbe immediatamente lamentato con il dealer, il quale gli avrebbe chiesto di continuare a giocare mentre lo staff avrebbe controllato, anche attraverso le registrazioni delle telecamere.
L’americano si è lamentato di una mancanza di comunicazione: “Un floorman ha parlato al walkie talkie con un altro floorman, che a sua volta ha parlato con un tizio per controllare le telecamere. Ma con me non ha parlato nessuno”, ha twittato Liporace.
Tra i tweet di risposta allo sfogo di Andrew Liporace ce n’è anche uno di un player che racconta di un episodio simile, dall’epilogo identico: “Nel mio caso dissero che avevano controllato le telecamere e che era tutto ok – scrive tale ‘trues’ – “Mi sono sentito a disagio per quel player, mi sembrava un principiante”.
Andrew si sarebbe lamentato della cosa immediatamente, ma invano: “Hanno dato la colpa a me, dicendo che mi ero seduto già con meno chip e affermando che avrei dovuto controllare, cosa che però io ho fatto immediatamente”.
Più che per l’accaduto, Andrew Liporace se l’è presa per come è stato gestito: “Pare non gliene freghi nulla dei giocatori. L’hanno liquidato come un errore mio e sono andati avanti. Non ho neppure potuto parlare personalmente con il floorman che ha preso la decisione definitiva”.