Il presunto addio al poker da parte di Fedor Holz sta facendo discutere moltissimo. Dopo aver vissuto un'estate da sogno a Las Vegas, il giovane tedesco ha infatti annunciato di volersi allontanare da carte e tavoli per qualche tempo. Successivamente ha rilasciato diverse dichiarazioni nelle quali ha cambiato versione più volte. La risposta più completa sul suo futuro l'ha data a Joe "ChicagoJoey" Ingram nel corso del suo immancabile (e sempre molto interessante) podcast "Poker Life".
Nelle oltre due ore di conversazione, i due hanno affrontato moltissimi argomenti. Ingram ha voluto iniziare dal principio: il Super High Roller Bowl dell'Aria Casino nel quale Fedor Holz ha chiuso in 2° posizione per 3.5 milioni di dollari. In particolare, ha posto al suo ospite una domanda scomoda, che finora nessun giornalista gli aveva chiesto: è vero che aveva comprato una grossa percentuale del buy-in di Kempe e che quindi c'era il rischio di collusion? Questa ipotesi è stata avanzata su qualche forum, soprattutto quando i due tedeschi si sono ritrovati a tre left insieme ad Erik Seidel.
"Non comprerei mai action da un giocatore che potrebbe sfruttare questa posizione a suo vantaggio in game", ha spiegato Holz. "Al tempo stesso non comprerei mai action di un giocatore se sapessi che questa situazione potrebbe avere un impatto sul mio gioco. Ma Kempe è uno di quelli contro i quali gioco come nulla fosse, nonostante avessi effettivamente una grossa fetta della sua action. Nell'ultimo anno ho comprato sue quote praticamente in tutti i tornei che ha giocato. Ma la gente sopravvaluta questa circostanza. Il mio gioco non cambia radicalmente. Erik non ha mai avuto dubbi a riguardo e anche guardando il replay si capisce che non è successo niente di strano".
Dopo aver ammesso di aver stretto un deal con Kempe prima dell'heads-up, Fedor parla dell'incredibile serie di risultati ottenuti a Las Vegas negli ultimi due mesi: "Credo di aver fatto 8 final table consecutivi agli high roller dell'Aria. Iniziavano ogni giorno alle 14 e li ho giocati tutti, anche se duravano 12-14 ore senza pausa cena". Il motivo di questo grinding intenso è dovuto a due aspetti: il primo è una sidebet (a cui aveva già accennato), il secondo riguarda la semplice volontà di non sprecare tempo.
"Ora come ora sono stravolto", ha dichiarato. "Avevo una sidebet con l'unico ragazzo che stako attualmente (sentirete parlare di lui, sono sicuro che ce la farà) su chi accumulava più ore ai tavoli a Las Vegas. Dopo tre settimane mi sono arreso, anche perché non volevo che lui esagerasse pur di vincere. Ho giocato davvero troppo questa volta. Appena tornato a casa ho dormito per tipo 40 ore consecutive. Ora voglio solo rilassarmi".
La seconda motivazione dietro la massa sovrumana è dovuta alla miglior gestione possibile del tempo a disposizione: "Las Vegas non mi piace, non voglio sprecare tempo laggiù. Se decido di stare per sei settimane, in quelle sei settimane do tutto me stesso. Un giorno ho giocato un torneo al pomeriggio e poi un'ottima partita di cash game ai limiti 500$-1.000$. Ho giocato più di 14 ore di fila. Chi non appartiene a questo mondo non ha idea di quanto sia difficile il nostro lavoro. Posso comunque confermare che non farò più una trasferta da sei settimane complete a Las Vegas. Non farò più quello che ho fatto quest'estate".
Giocando così tanto, il 23enne ha anche avuto la possibilità di confrontarsi con decine di ottimi giocatori. Ciononostante, ritiene che i suoi risultati siano meritati, perché si considera nella top 3 mondiale della sua specialità: "Tutti gli high roller dell'Aria che ho vinto? I field di quei tornei sono molto più difficili degli high roller EPT. Personalmente credo di essere tra i tre migliori giocatori di MTT live al mondo e credo che sia più improbabile vincere il Main Event che ottenere i miei risultati di quest'anno".
"ChicagoJoey" chiede più volte a Fedor come ci si sente ad aver vinto così tanto a 23 anni. Inizialmente il professionista residente a Vienna cerca di sviare il discorso: "Tutto dipende da come la vedi: ad esempio molti mi dicono "Wow, hai appena vinto 300.000$!", ma in realtà era un torneo da 100.000$ di iscrizione. In realtà, dal mio punto di vista, ho vinto 3 buy-in. È una questione di prospettive".
Successivamente, su richiesta esplicita di Ingram, si lascia andare e risponde a una domanda che tutti gli appassionati di poker si sono fatti: quante quote aveva venduto dei suoi tornei? O meglio, di quei 10.3 milioni di dollari vinti in 8 settimane, quanti ne ha intascati al netto delle quote vendute?
"Non dirò quali sono le cifre precise - premette - ma posso dire di aver tenuto per me poco meno di un terzo nel torneo da 300.000$ di buy-in. Dopo quella seconda posizione (da 3.5 milioni di dollari lordi e quindi da circa un milione di dollari netti, ndr) ho giocato tutti gli altri tornei quasi al 100% con i miei soldi".
Holz ammette dunque di aver intascato personalmente gran parte dei 7 milioni di dollari che ha vinto dopo l'exploit al Super High Roller Bowl. Ingram è incredulo e chiede lumi sul Big One Drop, evento da ben 111.111$ di iscrizione: "Nel Big One Drop ho swappato con diversi giocatori e ho venduto qualche quota ai miei amici, ma non so nemmeno io quanto avessi di mio precisamente. Per certo posso dire che non investo mai più del 2% del mio bankroll in un torneo. Solitamente metto a rischio tra il 0.5% e l'1% del mio bankroll in un torneo".
Questa risposta lascia ancora più sbalordito "ChicagoJoey", che chiede: "Non investi più del 2% del tuo bankroll ma hai pagato 111.111$ di tasca tua per un torneo?". In altre parole, se quanto dichiarato da Holz corrisponde al vero, il suo bankroll sarebbe superiore ai 5 milioni di dollari. "Forse", dice lui malizioso. "Posso dire che questa è stata la migliore estate della mia vita, veramente pazzesca".
Infine, i due tornano sul discorso tanto dibattuto del ritiro dal poker. Fedor offre la "versione lunga" di quanto dichiarato in maniera spezzettata ai diversi portali:
"Penso di aver giocato o studiato il gioco per almeno 2.000 ore nel mio primo anno da pro e più di 3.000 ore nel secondo anno. È tanto. Ora non ho più l'interesse che avevo prima. Non sento più il bisogno di vincere altri soldi in questo momento, così mi sono chiesto cos'altro potesse darmi il poker e ho capito che il poker è competizione e divertimento, e in un certo senso è anche appagante.

Continuerò a giocare gli high roller da 25.000€, 50.000€ e 100.000€ perché il mio hourly rate è alto e mi diverto, parlo con persone piacevoli al tavolo, la sfida è entusiasmante. Ma quando gioco un torneo delle WSOP da 1.000$, con un hourly rate così così, con persone con le quali non parlo e con l'aria condizionata sparata addosso, consapevole che solo vincendo otterrei davvero qualcosa di importante, non mi diverto. Quindi ho capito che le ore impiegate in quel genere di tornei potevo impiegarle per qualcosa di più bello. D'ora in poi giocherò il 20% degli MTT che ho giocato finora".
Ma allora cosa si metterà a fare d'ora in poi, con il poker relegato a un ruolo marginale nella sua vita? Fedor Holz non lo sa ancora e non vuole sbilanciarsi troppo, ma di una cosa è certo:
"Continuerei a grindare così intensamente solo se avessi un obiettivo. Il mio obiettivo nel poker, fin dall'inizio, era vincere abbastanza da potermi comprare una casa ed essere sistemato economicamente per il resto della mia vita. Ho raggiunto quell'obiettivo. Posso ancora vincere 300.000$ all'anno e guadagnarne altrettanti con i miei investimenti. Si tratta di una rendita enorme. Prendermi un anno per fare qualcos'altro potrebbe essere una decisione in grado di cambiare in meglio la mia vita. Ora ho tanta confidenza, ho le risorse giuste e un sacco di tempo libero: questo è il momento migliore".
E dall'alto dei 14.6 milioni di dollari incassati nel solo 2016, come gli si può dare torto?