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Pokerstars-Playtech: accordo storico per il casinò e preludio per una futura fusione?

Nel mondo dell'e-gaming è sempre stata nota a tutti la rivalità tra PokerStars e Playtech, ma i tempi cambiano e con l'ombra del Brexit e della concorrenza feroce delle altre betting company (vedi fusioni), è arrivato il momento di valutare partnership e accordi convenienti per tutti.

E così, i due colossi dell'e-gaming mondiale hanno deciso di siglare uno storico deal che vedrà la software house israeliana (con sede a Londra), fornire importanti titoli per il casinò Pokerstars Vegas, in particolare jackpot games e i più popolari giochi per le slot come White King, Frankie Dettori e Great Blue che stanno andando forte nel mercato britannico.

Senza dubbio PokerStars ne esce notevolmente rafforzata, arricchendo il proprio parco "macchine": il casinò del sito dell'Isola di Man appariva carente nell'offerta slot (e dei jackpot progressivi) e sappiamo bene che in questo momento rappresentano il core business del gioco online.

Pokerstars-Playtech: c'è qualcosa di più?

Per Playtech si tratta di un clamoroso autogoal (il rafforzamento di una concorrente molto temibile e in rapida crescita nel settore casinò online) o dell'acquisizione di un cliente importante? A nostro avviso, questo deal va letto, sotto un punto di vista diverso, rispetto alle logiche commerciali.

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Semmai è la dimostrazione di quello che scrivevamo qualche mese fa: le due società possono essere perfettamente complementari e completarsi a vicenda. Inoltre è la dimostrazione di come siano cambiati gli equilibri "politici" all'interno del mercato dell'e-gaming.

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Il miliardario israeliano Teddy Sagi, fondatore di Playtech ed interessato a PokerStars

Da febbraio si rincorrono voci molto credibili che dietro l'offerta privata di David Baazov vi sia la lunga mano del miliardario israeliano Teddy Sagi, fondatore e proprietario di Playtech. E questo accordo, a nostro avviso, può essere visto sotto questa luce. Che sia una conferma di un avvicinamento strategico in vista di una fusione? In tutti i casi, il clima sembra molto più sereno e disteso tra le due gaming company rispetto a qualche anno fa. Qualcosa sta cambiando, questo è certo, nel rapporto tra Amaya Gaming e la software house madre di iPoker.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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