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Alla scoperta degli eSports: come diventare un professional gamer

Chiudiamo la serie di tre articoli sugli eSports arrivando al dunque: come diventare un pro gamer? Dopo un’infarinatura generale sul mondo degli sport elettronici, e dopo aver valutato le opportunità di una carriera da giocatore, eccoci ad approfondire un altro concetto importante: le sponsorizzazioni.

Samsung il re degli sponsor negli eSports

Come qualsiasi altra arena competitiva, anche gli eSports hanno la loro parte di sponsor disposti a sganciare parecchi quattrini pur di farsi pubblicità. Vi ricordate di Tom Taylor? La MLG lo aveva messo sotto contratto per $250.000, ma il pro gamer americano ne guadagnava almeno $400.000 in un anno tra vari accordi di endorsement.

Se c’è un’azienda che ha capito per prima il potenziale degli eSports è però la Samsung. Se vi diciamo Galaxy vi viene subito in mente uno smartphone, ma sappiate che sin dal 2000 la Samsung sponsorizza team di giocatori professionisti in Corea del Sud, sotto l’egida del Samsung Galaxy eSports – che attualmente conta giocatori di StarCraft 2 e League of Legends.

Naturalmente sono parecchi i brand internazionali legati in qualche modo alla sponsorizzazione negli eSports: possiamo citare Red Bull, Nissan, American Express, HTC, Nvidia e Intel, giusto per fare qualche nome.

Ecco perché gli sponsor sono interessati agli eSports

Sono essenzialmente tre i motivi principali per i quali tanti sponsor hanno messo gli occhi sugli eSports:

1 – Le persone coinvolte

Per fare un esempio, il League of Legends World Championship 2014 è stato visto da qualcosa come 27 milioni di utenti, incollati agli schermi dal 18 settembre al 19 ottobre, con un picco di 11,2 milioni per la sfida tra Samsung Galaxy White e Star Horn Royal Club.

2 – La portata

Il sogno di ogni agenzia di marketing è arrivare ovunque. Ecco, gli eSports hanno una portata globale immensa. Secondo uno studio della Super Data Research (aprile 2014), gli eSports hanno raggiunto oltre 70 milioni di persone nel mondo – un dato che sicuramente ad oggi è cresciuto esponenzialmente. Per le grandi firme internazionali, riuscire a raggiungere un target del genere è una pura miniera d’oro

3 – La ‘qualità’ degli spettatori

Tutte le ricerche di mercato hanno sottolineato come la maggior parte degli spettatori di eSports abbia due caratteristiche: sia giovane e di sesso maschile. Si tratta degli stessi tratti demografici degli individui che guardano sempre meno televisione, preferendo altri media come servizi di streaming, Twitch e YouTube. Spingendo con gli eSports, le aziende possono raggiungere un mercato che altrimenti faticherebbero a sfiorare.

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Red Bull ti mette le eAliiiiii!

Come diventare professionisti di eSports

Sgombriamo subito il campo da qualsiasi possibile fraintendimento: diventare un gamer professionista è molto, molto difficile, più di quanto non lo sia diventare professional poker player.

Ciascun gioco, naturalmente, richiede diverse tipologie di skill, ma in generale per eccellere negli eSports ci vogliono alcune caratteristiche di base fondamentali: disciplina, abnegazione e tanto tempo a disposizione.

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Se vivete in Corea del Sud potete frequentare una gaming house, ovvero – in parole povere – condividere un appartamento con altri aspiranti gamer che condividono la stessa vostra passione e lo stesso vostro obiettivo.

Visto che trasferirsi dall’altra parte del mondo non è proprio una passeggiata di salute, potete comunque visitare alcuni siti di gaming competitivo, come Gamebattles: si tratta di una piattaforma sulla quale giocare contro player provenienti da tutto il mondo.

Il passo successivo è partecipare ai tornei amatoriali. Non si tratta di eventi così pubblicizzati come quelli principali, ma tanti campioni degli eSports di oggi sono nati proprio nei tornei locali attraverso i quali si sono costruiti un nome.

Negli Stati Uniti d’America, infine, esistono addirittura due università che offrono corsi di studi per ‘atleti di eSports’: si tratta della Robert Morris University di Chicago e della University of Pikeville nel Kentucy.

Ora non vi resta che scegliere un gioco, allenarvi con pazienza e costanza e chissà, i prossimi campioni del gaming potreste essere proprio voi!

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