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Playtech (iPoker): "fondamentale liquidità condivisa tra Francia e Italia"

Non solo PokerStars guarda con forte interesse al progetto di liquidità condivisa tra Francia, Italia e Spagna, ma vi sono altri competitor che monitorano con attenzione i passi in avanti compiuti in questi mesi a Parigi (in particolare in Senato) in vista di una modifica della legge sul poker online.

Forte lobby per liquidità comune

Playtech, proprietaria della rete iPoker, si allinea quindi al competitor per eccellenza, PokerStars. D'altronde i tempi cambiano e un mese fa, Amaya ha comunicato una nuova partnership con la software house israeliana (con sede a Londra) per la fornitura di giochi da casinò. Potrebbe essere un'alleanza decisiva per formare una lobby pro liquidità condivisa europea.

Playtech: "poker in calo ma importante"

Un messaggio politico importante arriva dalla relazione semestrale proprio di Playtech che ha mostrato dati negativi per quanto concerne il poker online. Le revenues, nel primo semestre del 2016, sono calate del 16%. "Playtech continuerà ad investire nel poker, in quanto si tratta di un prodotto verticale per gli operatori". I ricavi nel poker sono pari a 5 milioni di euro (rispetto ai 6 milioni del primo semestre 2015). Se nel poker online i dati sono negativi, le revenues del gruppo mostrano una crescita del 18% (e del 24% se le valute si fossero mantenute stabili). L'EBITDA corretto addirittura ha registrato un +40%, a testimonianza di come Playtech continui ad essere uno dei top competitor nell'e-gaming. Nella relazione agli azionisti, i manager sottolineano: "l'intero mercato del poker online continua ad essere difficile", però hanno messo in evidenza: "che una strada per la crescita può essere la recente approvazione del Senato francese ai nuovi emendamenti" per l'apertura dei confini.

Il poker favorisce entrate casinò

Per Playtech il poker online rimane strategico per un semplice motivo: il casinò rappresenta il 52% del fatturato "ma i giochi collaterali non sono insignificanti per noi - ha dichiarato il CEO Mor Weizer -. L'importo delle entrate derivanti dal poker, contabilizzati sotto la voce casinò, variano dal 25% al 30%". Insomma il cross over poker-casinò non è trascurabile, tutt'altro. Per Weizer il prodotto sport (scommesse) sarà destinato a crescere in maniera verticale e trascinerà anche gli altri prodotti (casinò su tutti).

iPoker in declino?

iPoker serve parecchie skin in Francia, Italia e Spagna e potrebbe essere tra i primi competitor a beneficiare di un nuovo mercato condiviso europeo, con un'enorme liquidità potenziale. Negli ultimi 5 anni, iPoker ha registrato un netto declino soprattutto sulla rete dot com. Se infatti il traffico internazionale globale è calato del 30%, la piattaforma di Playtech ha visto calare l'action quasi del 50% (dati PokerScout). Vi sono competitor che, nonostante la crisi globale, sono cresciuti, come la rivale storica MPN (Microgaming) che ha superato iPoker dopo quasi un decennio. A testimonianza che l'innovazione nel poker online sia decisiva più che mai. L'esempio di Unibet è abbastanza chiaro: il noto brand scandinavo ha sposato scelte indipendenti ed innovative ed è stato ripagato con una notevole crescita trimestrale (fonte PokerIndustryPro).

Gli elementi per il riscatto in futuro

Al momento la rete iPoker è scesa sul dot com al nono posto per quanto concerne il traffico nel cash game, ma ci sono tutti gli elementi per risalire. Innanzitutto è stato importante, nella recente relazione semestrale, ribadire che Playtech non rinuncerà ai propri investimenti nel poker e proprio una nuova liquidità comune tra Francia e Italia (oltre alla Spagna) potrebbe essere un elemento decisivo.  La leva finanziaria di cui dispone la società israeliana è importante. Logico attendersi in futuro investimenti lato poker.

Gruppo in salute

Stiamo d'altronde parlando di un'azienda leader nel settore dell'e-gaming con un potenziale importante in tutti i mercati. Pensate solo che nei primi sei mesi del 2016, i ricavi complessivi del gruppo sono cresciuti del 18%, le entrate dal casinò (rappresentano il 52% del fatturato) sono aumentate del 19% mentre nelle scommesse sportive del 10%. Le revenues del poker online rappresentano ora solo l'1,5% dei ricavi totali da gennaio a giugno (l'anno scorso era il 2%) ma come abbiamo visto, dipende molto da come sono contabilizzate (il poker infatti favorisce la crescita di altri prodotti, proprio come avviene nei casinò live). Playtech ha incassato - di recente - la fiducia dei principali partner che hanno rinnovati i contratti ed ha siglato importanti accordi, come per esempio con il gruppo media spagnolo Marca, e Fortuna per i mercati dell'est. Storico il deal per il casinò con PokerStars.

Possibile fusione?

In questi mesi i tabloid finanziari britannici hanno più volte parlato di un interessamento di Playtech nei confronti del colosso Amaya-Rational Group per l'acquisizione di PokerStars, grazie ad un'alleanza tra l'ex CEO David Baazov (ancora azionista della società canadese) e Teddy Sagi, il ricchissimo fondatore e proprietario di Playtech. Mor Weizer, amministratore delegato del gruppo, in una recente intervista a GamblingInsider si è detto favorevole ad un'ipotesi di fusione potenziale con altri competitor. Aspettiamoci nei prossimi mesi clamorose novità.
Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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