Può un giocatore come Max Pescatori non meritarsi la candidatura alla Poker Hall of Fame? Un giocatore che vince costantemente da oltre 15 anni, che ha centrato 60 ITM e conquistato 4 braccialetti WSOP (record per un giocatore europeo), ha vinto due anelli del WSOPc e ha accumulato 4.2 milioni di dollari nei tornei dal vivo. Può un giocatore con un curriculum del genere non essere degno di avere almeno una possibilità di entrare nella Poker Hall of Fame?
La risposta sembra scontata: Max si merita la candidatura perché, oltre ad essere una leggenda del poker italiano, è anche uno dei migliori variantisti in circolazione a livello internazionale ed è un professionista che non è mai stato coinvolto in scandali, guadagnandosi sempre il pane ai tavoli. Eppure la lista dei nominati alla H.O.F. 2016 ha fatto storcere il naso a qualcuno, in particolare a due nomi molto noti: Mike Matusow e Daniel Negreanu.
Sia chiaro che gli attacchi dei due poker player non sono rivolti specificatamente a Max, ma alla maggioranza dei candidati di quest'anno. Ad accendere la discussione è stato The Mouth con un tweet dei suoi: "Domani giocherò a poker e busterò tutti i candidati alla HOF che troverò al Bellagio, sperando di poter giocare più alto del $80-$160 Mixed Games".
Matusow se l'è presa molto per non essere stato incluso nelle candidature e così si è lanciato in una serie di attacchi (non bene identificati) a chi invece è nella lista. Max ha replicato alle sue insinuazioni in questo modo: "Io penso che tu meritassi la candidatura, ma insultare la mia (oltre ad altre, come quella di Eli Elezra) è ridicolo". A quel punto, sorprendentemente, Mike ha chiesto scusa: "Non è niente di personale nei tuoi confronti, riguarda solo coloro che sono stati lasciati fuori #sorry".
La faccenda sembrava chiusa, ma poche ore fa Daniel Negreanu l'ha riaccesa con un post sul suo blog. Il canadese non è assolutamente d'accordo con le nomination e non si è fatto problemi a dirlo. Kid Poker è partito dai criteri necessari per essere nominati:
- Il giocatore deve aver giocato a poker contro una concorrenza riconosciuta.
- Deve avere almeno 40 anni.
- Deve aver giocato gli high stakes.
- Deve aver giocato con costanza, guadagnandosi il rispetto dei colleghi.
- Deve aver superato la prova del tempo.
"Quando avete finito di leggere... rileggete nuovamente", ha scritto sul blog. "C'è scritto da qualche parte che un giocatore dev'essere un buon ambasciatore del poker per essere candidato? Questo non è un contest di popolarità, né un luogo dove si entra perché si è considerati personaggi simpatici. Un giocatore dev'essere giudicato in base ai criteri. Uno come Chris Moneymaker, ad esempio, dovrebbe essere giudicato solo per ciò che ha fatto come giocatore. Il che significa che tutto ciò che di buono ha fatto per il mondo del poker non ha alcuna rilevanza".
A questo punto Daniel analizza la lista dei candidati alla Poker Hall of Fame 2016, assegnando un punteggio da uno a cinque in base a quanto sono rispettati i cinque criteri che abbiamo riportato.
Chris Bjorin 5/5
Humberto Brenes 4/5
Todd Brunson 5/5
Eli Elezra 3/5
Bruno Fitoussi 3/5
Chris Moneymaker 2/5
Carlos Mortensen 5/5
Max Pescatori 3/5
Matt Savage 1/1
David 'Devilfish' Ulliott 5/5
Per Negreanu, solo Chris Bjorin, Todd Brunson, Carlos Mortensen e David "Devilfish" Ulliot rispettano i criteri e meritano la candidatura. Il nostro Max Pescatori, secondo Daniel, sarebbe inadeguato.

Al Pirata italiano non è andato giù questo giudizio, così ha chiesto spiegazione al collega su Twitter. La sua richiesta è legittima: "Cosa mi manca per essere in quella lista?". La prima risposta del team pro di Pokerstars sembra un tentativo di sviare un'eventuale polemica: "Ho scritto il post in questo modo per evitare i casi specifici".
Max, però, non ci sta, ed è comprensibile: è stato bollato come inadeguato e ora pretende di capire il motivo. "Io non ti sto chiedendo per gli altri giocatori. Voglio sapere perché pensi che non sia qualificato. Non mi offendo".
Daniel dà l'impressione di aver lanciato il sasso per poi nascondere la mano: "Lo apprezzo ma non ho intenzione di spiegare cosa manca ai singoli giocatori nello specifico. Sicuramente puoi argomentare di essere un 5/5". Della serie: spiegami tu perché dovresti essere in quella lista.
"Non posso argomentare niente se non mi dici perché mi hai dato 3/5", ha replicato Max. "Merito un 4/5, mi manca solo l'esperienza nel cash game high stakes visto che ho giocato al massimo il $400-$800".
A quel punto Daniel prova a smorzare i toni con un messaggio che ha lo scopo implicito di chiudere la discussione: "Per me è una decisione difficile, sono semplicemente duro nel giudicarti :-)". Lo smile finale non ha l'effetto sperato perché Max, comprensibilmente, insiste: "Non è accettabile. Il tuo blog è letto da centinaia di migliaia di persone. Voglio sapere quali sono i due criteri che mi mancano. Puoi spiegarmi perché non merito di saperli? Perché, con tutto il rispetto, il tuo atteggiamento è molto irrispettoso e codardo".
"Beh, penso che devi semplicemente accettare (il mio giudizio, ndr)", replica il canadese. "Non discuto nessuna delle candidature (nello specifico, ndr). Hai tutto il diritto di avere una tua opinione. Non vedo che interessi avrei a trattarti in questo modo. È semplicemente la mia opinione".

Alla fine Max riesce a strappare una mezza giustificazione da Negreanu, anche se ben poco solida: "Non penso che il tuo curriculum sia sufficientemente forte (per ora) rispetto ad altri candidati, così come altri giocatori non-candidati".
Un giudizio duro, ma soprattutto ingiustificato, perché la nomina di Max Pescatori rispetta tutti i criteri: ha giocato contro i migliori al mondo (in tornei delle WSOP anche da $50.000 di buy-in), ha più di 40 anni, ha giocato cash game high stakes (non proprio ai limiti più alti in assoluto, ma il $400-$800 non è roba da poco), ha il rispetto di tutta la comunità internazionale del poker (compreso Doyle Brunson!) e vince ai tavoli da oltre 15 anni.
L'impressione è che il nostro Max sia sottovalutato soprattutto perché non è un giocatore americano: dal 1979 a oggi nessun giocatore non madrelingua inglese ha ottenuto il prestigioso riconoscimento. Tutti i presenti nella Hall of Fame del poker sono nordamericani o inglesi. Una circostanza che risultava normale fino a qualche anno fa, ma che al giorno d'oggi è piuttosto anomala: molti dei migliori giocatori al mondo sono nati e cresciuti in Europa. E Max Pescatori è sicuramente uno di questi.