Questa settimana abbiamo assistito al fallimento della trattativa tra William Hill e Amaya per un'ipotetica fusione da 4,4 miliardi di dollari. Il maggior azionista del bookmaker inglese si è opposto all'idea dei suoi manager. La compagnia canadese ha risposto stizzita ed il board indipendente ha preso le distanze dall'operazione affermando che la strada migliore per Rational Group è quella di camminare con le proprie gambe.
Da circa due settimane rimbalza una voce nei corridoi che contano dei piani "alti" dell'e-gaming. Questa stessa voce è diventata qualcosa di più di un rumors qui a Malta, durante l'European Poker Tour: Isai Scheinberg, fondatore di PokerStars (e per due anni proprietario anche di Full Tilt), vorrebbe rimettere le mani sulla propria creatura, magari rendendola di nuovo privata, lontano dalle logiche perverse dei mercati finanziari.

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L'affare pokeristico del secolo
Un'indiscrezione che rimbalza sempre più forte, a testimonianza che l'interesse sia tangibile. D'altronde Isai e Mark Scheinberg hanno venduto Rational Group ad Amaya per 4,9 miliardi di dollari, ora le cose sono cambiate, le azioni Amaya sono andate verso il basso e il ri-acquisto potrebbe rappresentare un sicuro affare: rientrare alla guida del gruppo più forte nel poker online (e non solo) con un bella montagna di soldi guadagnati nell'operazione.
Baazov-Scheinberg: quale verità?
C'è chi in questi anni ha sostenuto che David Baazov alla fine fosse l'uomo di fiducia di Scheinberg: Isai - in realtà - secondo queste fonti molto vicine alla sede dell'Isola di Man, non sarebbe mai uscito (se non formalmente) ed avrebbe usato Baazov per aggirare i problemi legali negli Stati Uniti. Con le accuese a Baazov di insider trading e le conseguenti dimissioni, sarebbe saltato il piano diabolico ed ora è necessaria un'altra soluzione. Fantapolitica? Fantapoker? Chi potrà mai saperlo? Noi comuni mortali no di sicuro.
L'indagine del New Jersey: nessuna ingerenza in Amaya
L'unica cosa certa è che l'ente regolatore del gioco dello stato del New Jersey ha aperto un'indagine, durata più di un anno: dopo aver ascoltato in giro per il mondo centinaia di persone molto credibili (manager legati a PokerStars e ad Isai), è arrivato alla conclusione che Scheinberg non era in alcun modo legato all'attuale gestione di Rational. Ed ha rilasciato la prima licenza di gioco americana a Stars.
Il comunicato ed i contrasti
C'è però qualcosa che si è incrinato nei rapporti con Montreal, dopo l'addio di Baazov. Amaya ha richiesto alla famiglia Scheinberg qualcosa come 300 milioni di dollari, per la copertura di un fondo di garanzia a seguito della mega multa da 870 milioni di dollari che gli è stata addebitata dallo Stato del Kentucky, relativo all'attività pre 2011.
Il comunicato di Amaya è successivo ad un'altra voce clamorosa: il blog canadese CalvinAyre aveva ipotizzato un'alleanza tra gli stessi fondatori di Stars e Baazov per riprendersi il controllo di tutto il gruppo.
Il sogno chiamato poker online
Isai e Mark Scheinberg sono stati - senza dubbio - tra i pochi uomini a credere nel business del poker online. Se altre compagnie si sono concentrate su casinò e scommesse, PokerStars è cresciuta anno dopo anno grazie a questo sogno nato più di 15 anni fa. Isai ha inventato le sponsorizzazioni dei giocatori nel poker ed ha tirato fuori dal cilindro fantastici Status Vip che hanno reso Stars la prima room del pianeta. Il loro eventuale ritorno potrebbe ridisegnare gli equilibri appena raggiunti dal mercato del poker.
Fondi d'investimento e Bwin.party
Indiscrezioni che per il momento però non trovano riscontri ufficiali. Reuters ha confermato che alcuni fondi di private equity sono interessati all'acquisto ma se dietro all'operazione ci sia Scheinberg, è difficile sostenerlo. Rimane il problema degli States (con i ban perpetui verso gli ex proprietari), ma in questo momento il mercato USA, con California e New York in fase di stallo, è così interessante da determinare la strategia di un gruppo oramai mondiale?
L'ipotesi più probabile, al momento, è che Amaya continui a camminare con le proprie gambe in attesa del partner giusto. Dopo il ritiro di William Hill, GVC, proprietaria di Bwin.party, ha sondato il terreno ma per il momento non si sono sviluppati passi avanti concreti.