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Cliff Josephy: "Essere chipleader dei November Nine è dura, non riesco più a dormire"

Oggi prende il via l'attesissimo tavolo finale del Main Event WSOP 2016. 100 giorni dopo il Day 8, i nove finalisti si ritroveranno per contendersi la prima moneta da 8 milioni di dollari. Come abbiamo visto nella nostra panoramica sui November Nine 2016, il favorito è Clif Josephy, che vanta un mix letale di skills ed esperienza insieme a una netta chiplead. Una situazione di grande sicurezza, eppure il veterano del poker ha svelato a ESPN.com di non aver vissuto con grande serenità questi mesi di pausa.

"È molto dura" ha confessato il 50enne originario di New York. "Sto avendo grandi problemi a dormire. Faccio fatica ad addormentarmi, faccio fatica a restare addormentato. Insomma, non dormo. Ma non cambierei tutto questo con nulla al mondo, amo poter avere problemi di questo tipo. Vorrei averli ogni anno".

Ad aumentare la tensione per "Johnny_Baxter" ci ha pensato un suo nipote che ha deciso di sposarsi il 29 ottobre. Ovvero ieri, il giorno prima del tavolo finale. Anche se ha pensato a lungo di declinare l'invito, Cliff non ha potuto mancare all'appuntamento: "Mi sarebbe piaciuto andare a Vegas con maggiore anticipo ma mio nipote si sposa solo una volta, almeno spero", ha commentato ridendo.

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Una circostanza che proprio non ci voleva ma che Josephy sostiene di poter superare. D'altronde nella sua vita ha superato situazioni ben peggiori, come la chiusura dell'azienda presso cui lavorava. Era il 2003, Cliff aveva 37 anni e tre figli piccoli e da un giorno all'altro si ritrovò senza un impiego. La sua soluzione fu un azzardo che lo avrebbe ripagato completamente: "Non avevo mai giocato a poker ma guardando il tavolo finale di Chris Moneymaker su un volo per la Florida, nel 2003, me ne innamorai subito. Il primo anno andò talmente bene che decisi di fare un tentativo per diventare professionista".

Cliff si buttò a capofitto sul poker online, all'epoca molto più soft di quello attuale. Negli anni successivi si mantenne in questo modo, poifece la transizione al live dove vinse due braccialetti WSOP e complessivamente più di 4 milioni di dollari.

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Josephy è anche noto per essere uno dei maggiori finanziatori statunitensi per i tornei, ma lo staking non gli è andato sempre bene: "Sono ancora un backer, ma il business ora non funziona più molto. Nel 2008 ho stakato Ylon Schwartz (che arrivò 4° al Main Event WSOP per 3.7 milioni di dollari, ndr) e nel 2009 Joe Cada (che vinse il Main Event WSOP per 8.5 milioni di dollari, ndr). All'epoca pensavo che sarei riuscito a mandare un mio giocatore al tavolo finale ogni anno. Non è andata così, credo che a volte sia necessario fare il lavoro da solo...".

La vittoria del secondo braccialetto, festeggiata con gli "stakati"
La vittoria del secondo braccialetto, festeggiata con gli "stakati"

Ora Cliff Josephy ha l'opportunità di una vita: partecipare personalmente al final table del Main Event WSOP. Sulla sua strada verso i November Nine ci sono stati però diversi ostacoli, uno dei quali è sicuramente William Kassouf. Josephy è stato ampiamente criticato per avergli dato del clown, ma il 50enne non sembra pentito del suo comportamento.

"Un sacco di amici mi hanno chiamato per chiedermi come avessi fatto a non prenderlo a sberle", dichiara. "In base al trolling che ho ricevuto online non credo che le persone a casa abbiano capito la situazione. Noi pro non ci siamo alleati contro di lui. Non ho chiesto al tournament director di intervenire. Ho semplicemente reagito al suo comportamento. Lui parlava da solo. Io sono il primo a voler riportare la comunicazione al tavolo, sono contro le cuffie, gli occhiali e i cappucci delle felpe. Io gioco per divertirmi. Ma quando un tizio parla da solo esclusivamente per farsi riprendere dalle telecamere, ne ho abbastanza. Sta rovinando l'esperienza a tutti gli altri. Non lo abbiamo attaccato, ci siamo semplicemente difesi".

Al tavolo finale di questa notte William Kassouf non ci sarà, ma la tensione sarà comunque altissima. Cliff ritiene però di avere un'arma in più dei suoi avversari: "Ho già visto di persona cosa succede quando Joe Cada ha vinto il Main Event. Ho ascoltato il rumore, ho osservato le luci. Ho percepito la tensione sulle facce delle persone, quindi so esattamente cosa aspettarmi. Ricordo tutto come se fosse ieri. I soldi in palio cambiano la vita a tutti quanti, quindi credo che per qualcuno sarà difficile gestire le emozioni. Ma non per me. Sono pronto. Sono pronto per questo momento".

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