Nel mondo del poker internazionale sembra ormai scoppiata la moda dei super high roller con buy-in a 5 zeri. In barba alla crisi mondiale, questi tornei da 100mila dollari ed oltre riscuotono un crescente successo, e dopo la discussa Onyx Cup lanciata recentemente da Full Tilt è il turno del Bellagio di Las Vegas, che inserirà un super high roller da 100.000$ nel programma del WPT Championship del prossimo maggio.
L'evento non è ancora nel programma ufficiale delle finali della nona stagione del celebre circuito, ma è Jack McClelland - il tournament director del Bellagio - a rivelarlo in una intervista a Card Player TV USA. L'anziano direttore ha ammesso che questo tipo di richieste non è nuovo soprattutto da parte dei top players, fin dai tempi in cui Doyle Brunson cercava di spingere affinchè il Main Event WSOP fosse portato a 20mila dollari di buy-in per evitare di avere 300 o 400 persone con cui lottare. Altri tempi, altri numeri.
Oggi in realtà, per fare davvero selezione servono buy-in proibitivi come quelli che circolano ormai da qualche tempo nel circuito internazionale: dall'Aussie Millions al PCA al WPT, ogni festival o kermesse importante si inventa un evento per giocatori high stakes. "Ci attendiamo dai 30 ai 60 players", prevede McClelland, il quale rivela inoltre che sempre al Bellagio - qualche sera prima - verranno disputati dei supersatelliti live da 4 o 5mila dollari di buy-in, per far sì che tutti (sic!) possano avere una chance di partecipare al grande torneo.
Alla base di tutto ciò sta la voglia di far emergere i migliori, che hanno naturalmente più chance di far valere le proprie skills in un evento da 60 o 70 partecipanti rispetto ad uno con 2 o 3mila. Ma a che serve tutto ciò, se poi vince sempre Erik Seidel?