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WPT Finals: al Bellagio anche un high roller da 100.000$

Il Bellagio di Las Vegas, che ospiterà l'eventoNel mondo del poker internazionale sembra ormai scoppiata la moda dei super high roller con buy-in a 5 zeri. In barba alla crisi mondiale, questi tornei da 100mila dollari ed oltre riscuotono un crescente successo, e dopo la discussa Onyx Cup lanciata recentemente da Full Tilt è il turno del Bellagio di Las Vegas, che inserirà un super high roller da 100.000$ nel programma del WPT Championship del prossimo maggio.

L'evento non è ancora nel programma ufficiale delle finali della nona stagione del celebre circuito, ma è Jack McClelland - il tournament director del Bellagio - a rivelarlo in una intervista a Card Player TV USA. L'anziano direttore ha ammesso che questo tipo di richieste non è nuovo soprattutto da parte dei top players, fin dai tempi in cui Doyle Brunson cercava di spingere affinchè il Main Event WSOP fosse portato a 20mila dollari di buy-in per evitare di avere 300 o 400 persone con cui lottare. Altri tempi, altri numeri.

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Erik Seidel, di certo uno dei più felici per l'esistenza di questo eventoOggi in realtà, per fare davvero selezione servono buy-in proibitivi come quelli che circolano ormai da qualche tempo nel circuito internazionale: dall'Aussie Millions al PCA al WPT, ogni festival o kermesse importante si inventa un evento per giocatori high stakes. "Ci attendiamo dai 30 ai 60 players", prevede McClelland, il quale rivela inoltre che sempre al Bellagio - qualche sera prima - verranno disputati dei supersatelliti live da 4 o 5mila dollari di buy-in, per far sì che tutti (sic!) possano avere una chance di partecipare al grande torneo.

Alla base di tutto ciò sta la voglia di far emergere i migliori, che hanno naturalmente più chance di far valere le proprie skills in un evento da 60 o 70 partecipanti rispetto ad uno con 2 o 3mila. Ma a che serve tutto ciò, se poi vince sempre Erik Seidel?

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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