Gennaio 2007, EPT Copenaghen: un giovane Bertrand Grospellier arriva per la prima volta in vita sua al tavolo finale di un evento così importante. Non è ancora ‘ElkY’, o meglio, non è ancora il nostro ‘ElkY’, ma quello che arriva da Starcraft.
Lo diventerà da lì a breve, e chissà che non sia stato anche il brutto colpo subito allo European Poker Tour a dargli la determinazione necessaria a diventare uno dei migliori giocatori di poker da torneo di sempre.
Set di 2 contro full di 3
Tavolo finale dell’EPT Copenaghen, dicevamo. Siamo in heads-up e Bertrand Grospellier si appoggia da bottone con A 2 . Il suo avversario, Magnus Petersson, con 3 3 decide di fare check.
Il flop è 7 10 2 ed entrambi i giocatori fanno check. Il turn è un 2 che fa balzare in testa ‘ElkY’: il francese, dopo il check altrui, prende l’iniziativa e punta. Petersson ci pensa un paio di secondi prima di chiamare.
Il river è un beffardo 3 . Lo svedese chiude un full house e fa check, tentando di intrappolare Bertrand Grospellier; il transalpino punta di nuovo e deve affrontare l’all-in altrui. ‘ElkY’ vede, ma non crede ai suoi occhi quando Magnus Petersson gira la sua pocket pair di 3.
Il tempo, si sa, è un gran dottore
Mentre Bertrand Grospellier si dispera per un piatto che cambierà le sorti dell’heads-up, Petersson lo ammonisce: “Non si giocano gli assi deboli”. Tralasciando la mancanza di stile dello svedese, col senno di poi è curioso pensare a come lo svedese abbia cercato di impartire una lezione di poker al più giovane collega.
Peccato che nei nove anni seguiti all’EPT Copenaghen, Petersson abbia vinto poco meno di $200.000 in più rispetto ai $706.000 intascati per quella vittoria. Bertrand Grospellier, invece, in carriera ha sfondato il muro dei 10 milioni di dollari e soltanto nei tornei di poker live.
Mentre Petersson tornava nell’anonimato, ‘ElkY’ diventava uno dei soli cinque giocatori al mondo a conquistare la Triple Crown, vincendo un braccialetto WSOP (Seven Card Stud Championship nel 2011), una picca EPT (PCA 2008) e un anello WPT (Championship 2008).
La mano tra Bertrand Grospellier e Magnus Petersson
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