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David Baazov

Clamoroso dietro-front di David Baazov: "rinuncio alla scalata su Amaya"

L'ennesimo colpo di scena nella vicenda relativa al caso Amaya-Baazov va in scena nella tarda mattinata di oggi, quando il fondatore ed ex CEO della società canadese che ha inglobato PokerStars ha rinunciato ufficialmente alla scalata per diventare azionista di maggioranza.

Ecco cosa recita il comunicato di David Baazov: "Durante le discussioni con il Board of directors di Amaya è apparso evidente che il prezzo richiesto, per i pacchetti, da parte di alcuni azionisti eccedeva il prezzo che io e i miei investitori eravamo disposti a investire per completare la transazione. Dopo essermi consultato con i miei advisor, ho deciso che la migliore strada per me e Amaya sarebbe stata la rinuncia, da parte mia, ai propositi di acquisto della società".

Nel novembre scorso Baazov aveva alzato il prezzo dell'offerta a 24 dollari canadesi per azione, rispetto ai 21 dell'offerta iniziale. L'intenzione era quella del delisting, come già avevamo riportato qui. Allo stesso modo, in questo articolo parlavamo degli scenari e dei rumors che volevano Baazov come "uomo di fiducia" di Isai Scheinberg, fondatore di PokerStars, per rientrare in qualche modo in possesso del suo "giocattolo".

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Se la decisione di Baazov sia davvero una rinuncia definitiva o solo l'ennesima mossa di una lunga partita a scacchi, lo saremo presto.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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