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La Svizzera vuole oscurare PokerStars.com (e tutti i siti stranieri) ma il blocco potrebbe creare grossi danni

In Svizzera, l'Assemblea Federale vorrebbe - una volta per tutte - introdurre misure drastiche contro il gioco online, in particolare il Consiglio Nazionale (una delle due camere) è intenzionato ad imporre ai residenti, un blocco di accesso a tutti i siti web stranieri di gambling non autorizzati, una sorta di oscuramento come avviene in Italia da diversi anni.

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In questo caso tutte le piattaforme straniere diventerebbero irraggiungibili. Sarebbe senza dubbio un grosso problema per molti grinder europei (italiani compresi) provenienti dai paesi limitrofi che giocano professionalmente dalla Confederazione elvetica su PokerStars.com.

Molti di loro, fino a pochi mesi fa, soggiornavano in Slovenia, ma con la chiusura (temporanea) del mercato da parte di Rational Group, si sono trasferiti in Svizzera, in attesa che venga pubblicata la tanto attesa legge.

Il blocco voluto dall'Assemblea Federale è stato sollecitato dalla potente lobby dei casinò elvetici, in netta flessione negli ultimi anni. Per questo motivo la Svizzera ha sempre avuto un rapporto molto ambiguo con il gioco online.

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E' vero che il Governo sta elaborando un disegno di legge per regolamentare l'e-gaming, ma nell'attesa (che si prospetta molto lunga), le piattaforme di gioco non autorizzate potrebbero essere danneggiate.

L'Associazione svizzera per "l'informazione, la tecnologia e le telecomunicazioni" però si è espressa in modo negativo sulla proposta, ipotizzando dei futuri danni collaterali, non secondari. L'introduzione di qualsiasi tipo di barriera potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza online della Nazione e compromettere in parte l'economia digitale elvetica.

Per l'Associazione, la misura sarebbe in gran parte inefficace inoltre, in quanto i browser moderni offrono la possibilità di aggirare tali blocchi. La barriera imposta non sarebbe precisa e rischierebbe di oscurare anche siti che non dovrebbero essere coinvolti, danneggiando anche i fornitori.

Gli esperti hanno ammonito sui danni a lungo termine nell'economia digitale nel caso venisse approvata la proposta (sarebbe un messaggio negativo alle multinazionali a commercializzare i propri prodotti a Berna e dintorni).  Nel frattempo i politici continuano ad andare avanti con la proposta ma il dibattito resta aperto.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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