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Grossi guai per lo scommettitore più ricco del pianeta: il suo tipster bettava $150.000 per ogni mano al blackjack

Billy Walters è senza dubbio lo scommettitore più famoso e ricco della storia degli sport professionistici americani. Uno squalo di prima categoria, abituato a sfruttare qualsiasi potenziale edge contro il banco (anche dei casinò) e il mercato.

Il licenziamento del procuratore capo Preet Bharara, mister Black-Friday

Il buon Billy però sembra aver voluto giocare troppo con il fuoco: è accusato di insider trading in una torbida vicenda che vede coinvolti anche il golfista professionista Phil Mickelson e l'investitore-finanziere (advisor di Donald Trump) Carl Icahn, attuale proprietario di due casinò di Atlantic City.

Per queste accuse, Walters è stato arrestato l'anno scorso dall'FBI su mandato di Preet Bharara, il procuratore federale capo del distretto Sud di New York (che ha competenza su Wall Street), appena licenziato dall'amministrazione Trump, principale accusatore nel 2011 di PokerStars e Full Tilt. Bharara era stato nominato da Barack Obama durante il suo primo mandato. Trump lo aveva invitato a dimettersi ma il procuratore si è rifiutato e così è stato fatto fuori.

Nonostante questo clamoroso licenziamento, la vicenda va avanti in tribunale.

Tra blackjack, insider trading e debiti

Lunedì c'è stata la deposizione di Dean Thomas Davis, il testimone chiave dell'accusa, il tipster, colui che avrebbe passato informazioni riservate a Billy Walters, il quale, a sua volta, le avrebbe poi sfruttate a Wall Street, guadagnando circa 32 milioni di dollari, evitando anche di perderne ben 11 milioni sui titoli della società Dean Foods il cui scandalo ricorda un pò la vicenda Parmalat (anche l'azienda in questione produce latte e derivati).

Dean Thomas Davis era il presidente della società ma con una spiccata passione per il gambling: era noto ai casinò di Atlantic City e di Las Vegas per aver puntato cifre folli ai tavoli di blackjack. In un'occasione aveva perso $150.000 in una sola mano. Questo emerge dalle deposizioni di diversi testimoni durante il processo. L'aspetto strano è capire come i casinò potessero accettare una scommessa simile.

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Secondo l'accusa Billy Walters aveva prestato al suo prezioso informatore un milione di dollari, a seguito dei suoi debiti derivanti da queste pazzesche sessioni high roller di blackjack. In cambio, lo scommettitore professionista avrebbe ottenuto informazioni riservate, poi girate agli amici Phil Mickelson (che ha ammesso la sua colpa) e Carl Icahn (il quale nega tutto).

Dean Thomas è crollato e la sua deposizione ha messo nei guai Walters. Thomas ha ammesso di essere stato un tipster dello scommettitore: "sono diventato suo debitore e lui chiedeva sempre più informazioni" riservate, il cui utilizzo è un reato grave, soprattutto negli Stati Uniti (e non solo).

L'avvocato di Walters sostiene che Davis stia mentendo per alleggerire la sua posizione penale. Il bettor professionista rischia 5 milioni di multa e 20 anni di carcere.

Lo scommettitore più famoso: i suoi trucchetti

A Las Vegas Walters è un mito: riusciva spesso a manipolare la linea dei prezzi dei bookmakers con side bets ingenti che ingannavano i casinò, i quali, una volta ricevuta la prima bet, alzavano le quote sul segno contrario per poi venire puniti da scommesse ancor più pesanti piazzate da uno dei suoi uomini di fiducia. Riuscirà ora a depistare anche la pubblica accusa?

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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