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Poker live, Bryn Kenney guida il fronte anti-PokerStars: "Basta, boicottiamo Macau!"

Un momento del 50k High Roller al PokerStars Championship Panama (courtesy of Neil Stoddart - Rational intellectual holdings)
Un momento del 50k High Roller al PokerStars Championship Panama (courtesy of Neil Stoddart - Rational intellectual holdings)

Quando si parla di poker, online come live, PokerStars è indiscutibilmente - e da molto tempo - un brand leader nel mondo. Tuttavia, nell'ultimo paio di anni, diverse vicissitudini hanno contribuito a minare il prestigio e soprattutto la popolarità della room dalla picca rossa.

Tutto partì dal vip system...

Sul piano dell'online, vi abbiamo raccontato con dovizia di particolari il cambio di politica in merito ai vip system e alla salvaguardia dell'ecosistema, insieme alle polemiche e al malcontento che ha scatenato fra i grinder.

Bryn Kenney
Bryn Kenney

Il live e la difficile transizione post-EPT

Anche nel live il business di PokerStars ha vissuto un periodo di grandi cambiamenti, sfociati nel pensionamento dei format EPT, IPT, UKIPT, LAPT etc e nella nascita di nuove formule: il PokerStars Championship e il PokerStars Festival. Anche qui le polemiche non sono mancate e onestamente erano da mettere in conto, vista la popolarità di circuiti come l'EPT e il logico periodo di assestamento da concedere ai neonati format.

Bryn Kenney a briglia sciolta

Tuttavia, il malcontento dei giocatori serpeggiava già da un po' e qualche giorno fa è letteralmente esploso grazie a Bryn Kenney, che ha pubblicato un post davvero infuocato su Facebook:

Traduzione per chi non conosce l'inglese: "Dunque, ovviamente nessuno è contento di assolutamente nulla di ciò che sta facendo PokerStars. Non solo tagliano tutti i costi senza dare nulla ai giocatori, ma non mantengono neanche fede agli impegni presi. Avevano detto che nei tornei da 10.000$ e oltre avrebbero pagato solo il 15% del field, ma in un poco affollato 10k di oggi hanno pubblicato una struttura di payout che paga in media il 20% del field. Forse pensano che siamo stupidi, ma ciò che non comprendono è che con la loro rake altissima e il terribile servizio che offrono presto non avranno più alcun torneo all'infuori di Barcellona. Sono giorni tristi per i tornei di poker, anche se la buona notizia è che altri circuiti stanno approntando begli eventi perchè si rendono conto che PokerStars si sta fregando da sola.

Questa è solo una piccola parte di tutti gli errori che stanno commettendo, cambiando i payout, prenotando interi hotel prima del tempo e chiedendo un sacco di soldi per le camere, tagliando il supporto, tagliando la sicurezza. Tutte le cose che la gente amava di PokerStars sono sparite, persino la storica affidabilità di tenere grosse cifre sull'account, poichè girano storie di problemi di cashout come era avvenuto su Full Tilt. Se davvero volete risolvere tutto e salvare il vostro business fatemi un fischio, ma capisco che preferireste vedere tutto bruciare piuttosto che stare ad ascoltarci.

La loro fortuna è quella di avere il migliore staff, ma mi chiedo quanto durerà dal momento che li stanno spremendo come limoni. Se siete d'accordo con me allora andate a giocare in Florida invece che a Macau, dimostriamogli che non possono fare tutto quello che gli pare e aspettarsi che la gente si presenti ancora ai loro eventi. Io non lo farò di certo."

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Non solo i pro: anche Paul Newey disgustato

Parole dure, durissime che partono da una promessa non mantenuta (quella sulle strutture di payout degli high roller) e arrivano dritte sulle ferite aperte del complicato presente di PokerStars. Oltretutto sono accuse che arrivano in un momento non semplice, visto che format appena nati come il PokerStars Championship non possono che apparire, al momento, come copie sbiadite dell'EPT, circuito glorioso a cui praticamente tutto il popolo del poker è ancora fortemente legato.

Paul Newey
Paul Newey

Il problema di una adesione massiccia all'appello di Bryn Kenney potrebbe rivelarsi difficile da gestire, per la room dalla picca rossa che - in questo momento - non può fare a meno della presenza di questi clienti (un tempo) affezionati. E non si parla solo di top grinder o giocatori online incattiviti dalla piega presa dalla room: tra quelli che si sono detti d'accordo con la posizione di Kenney c'è anche Paul Newey, miliardario con l'hobby del poker e presenza fissa negli high roller più esclusivi. Ecco cosa ha dichiarato:

"Di sicuro ho in mente di programmare meno viaggi per eventi di PokerStars e più per altri circuiti. Panama è stata assolutamente pessima da ogni punto di vista, a parte lo staff del posto che è stato molto amichevole e ha fatto del suo meglio. Per il resto scarsa affluenza, hotel impresentabili, tassa del 5,5% alla cassa, rake senza cap ai tavoli cash, i peggiori ascensori del mondo, wi-fi scadente, cibo scadente, gran parte del personale degli hotel che non spiccica una parola d'inglese, black out, e inoltre ho douto pagare quasi 500$ a notte solo per avere una camera con vasca da bagno!"

Il fronte "vip" della protesta

Il parere di Paul Newey fa ancora più rumore perchè stiamo parlando di un businessman e non del classico professionista di poker, ma ovviamente fra i pro che si sono accodati alla protesta ci sono altri nomi pesanti: tra questi l'ex PS pro Kevin Macphee, Joseph Cheong, David Vamplew, Mark Radoja, Toby Lewis, Eric Mizrachi, Sergio Aido e Andreas Hoivold, vincitore di uno storico EPT Dortmund dove battè in heads up il nostro Cristiano Blanco: "Onestamente credo che PokerStars fosse il meglio, sia live che online, ma ultimamente hanno deciso di buttare tutto  al vento. Spero che abbiano ciò che si meritano, l'avidità è una brutta bestia", dice amareggiato il norvegese.

Dario Sammartino e Mustapha Kanit
Dario Sammartino e Mustapha Kanit

Sammartino: "Devono il loro successo ai giocatori, non se ne dimentichino"

Più defilati ma di simile posizione i top player italiani habituée di questi eventi, come Mustapha Kanit e Dario Sammartino. In particolare il napoletano aveva già espresso critiche nel recente passato, che oggi ci ribadisce: "Sul discorso del dimezzare il buy-in del Main in posti come Bahamas e Montecarlo dove si spendono 500-1000 al giorno solo per viverci mi ero già espresso. Anche sui payout quello che stanno facendo non ha senso e in generale siamo in molti ad essere d'accordo con Bryn, perchè da un po' di tempo in PokerStars stanno prendendo troppe scelte sbagliate e non capiscono che devono il loro successo al gradimento dei giocatori e non possono prescindere da esso".

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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