La promessa di Matteo Renzi di eliminare le slot machines dagli esercizi commerciali, trova il sostegno dei concessionari, in particolare dall'associazione Sistema Gioco Italia che rappresenta la Confindustria del gaming italiano. A parlare è il presidente Massimo Passamonti che si è schierato a favore di una riforma storica che, almeno in apparenza, dovrebbe andare contro gli interessi degli operatori. Ma la posizione ufficiale dell'industria del gioco italiano, pare matura e di buon senso:
“La proposta del Presidente del Consiglio è un annuncio importante che contiene l’effettiva possibilità di condurre verso una riforma del gioco di cui c’è assolutamente bisogno. Lo sviluppo dell’offerta ha portato numeri positivi per l’Erario ma che impattano da un punto di vista sociale importante, determinando criticità in molte realtà urbane italiane. Dal 2013 ad oggi abbiamo rivolto proposte mirate a considerare la necessità di una riforma del settore. Siamo, quindi, assolutamente favorevoli alla proposta del Premier” , il commento di Passamonti, intervenuto in un dibattito a Radio24 (le sue parole sono state riprese poi dall'agenzia Agimeg).
“Il mercato del gioco nel nostro Paese rappresenta una realtà importante, ma che ha la necessità di essere resettato. Dopo una storia durata 15 anni in cui si è passati attraverso tre grandi riforme che hanno legalizzato la domanda di gioco nel Paese, ora c’è la necessità di fermare la macchina, fare una revisione, consolidare il mercato, restringere l’offerta e rafforzare la qualità del servizio”.
Passamonti ha poi spiegato alcune scelte dei governi precedenti: “Le Vlt hanno caratteristiche diverse dalle slot. Le prime differiscono in termini di approccio e di resa economico-emotiva rispetto al giocatore. Sono dotate di caratteristiche più impattanti riguardo ai giocatori rispetto alle Newslot, per questo il legislatore si è preoccupato di confinare le Vlt in luoghi finalizzati al gioco, non sono nella rete diffusa”.
“Se il progetto va nella direzione di realizzare un circuito nel nostro Paese di sale dedicate al gioco con numeri di 10mila sale come contemplato anche nella Finanziaria 2016, questi numeri sarebbero sostenibili sia dal mercato che dal punto di vista sociale".