Il bando di gara per l’assegnazione dei diritti delle future poker rooms live rischia l’ennesimo rinvio (il terzo) ma a preoccupare gli operatori del settore sono in questo momento i limiti contenuti nel Decreto Sanità, voluti dal Ministro Renato Balduzzi.
Il decreto impone il rispetto delle distanze da scuole, università, ospedali, centri giovanili e luoghi di culto, non solo per nuove sale giochi o slot rooms, ma fa riferimento ad un generico “punti vendita” ed include quindi tutti i tipi di esercizi dediti al gioco. L’interpretazione corretta viene fornita proprio dal Governo nel comunicato stampa di presentazione della nuova manovra: "rivedere, limitatamente alle nuove concessioni, anche su indicazione dei Comuni la dislocazione di punti di raccolta del gioco evitando la prossimità a luoghi sensibili (scuole, università, nosocomi, luoghi di culto)".
Il comma 7 dell’articolo 6 del Decreto stabilisce:
"In attesa di una nuova disciplina organica in materia di giochi e di contrasto della Ludopatia, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, per le concessioni da bandire successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, si attiene a linee guida determinate dal Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro dell’interno, volte al predetto contrasto, con particolare riferimento alla pubblicità, che deve indicare le probabilità di vincita, alla previsione di un piano di controlli particolarmente mirato ai punti vendita posti nelle vicinanze di istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale, luoghi di culto, nonché alla definizione di condizioni contrattuali che prevedano chiusure temporanee in presenza di fenomeni estesi di ludopatia, anche su segnalazione dei Sindaci competenti per territorio.
Per le concessioni da bandire successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la distanza minima dei punti vendita da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale, luoghi di culto è fissata in 200 metri”.
Il Governo, nella norma in questione, quando parla di “concessioni da bandire successivamente” fa un chiaro riferimento alle due gare in sospeso, quelle delle scommesse sportive e del poker live (che dovrebbe essere organizzata entro il 31 gennaio 2013). Con tali limiti (distanza di 200 metri) però difficilmente le future poker rooms potranno assicurarsi location disponibili nei centri città o comunque nei punti strategici. Per molto tempo si è parlato di una potenziale (o meno) reddittività delle sale e queste misure rischiano di mettere a repentaglio il futuro del settore.
Il rischio concreto è l’isolamento. Le rooms, ed anche le nuove agenzie scommesse, potrebbero essere ghettizzate fuori dalle città. Un ostacolo in più nel già tortuoso percorso della legalizzazione del poker live in Italia.