In attesa che vi sia il passaggio ufficiale di consegne (l’operazione è stata definita, mancano solo alcuni dettagli tecnici) nelle mani della cordata rappresentata da Bernard Tapie, Full Tilt Poker non pensa solo alla Spagna ma ha già sondato il terreno anche per l' Italia.
Ci risulta che emissari del manager francese siano già operativi su questo fronte e Laurent Tapie a gennaio sarà a Roma, secondo nostre fonti della capitale. Naturalmente, fino a quando i players italiani non saranno tutti rimborsati e Full Tilt Poker non ritornerà online (senza esposizioni debitorie nei confronti dei giocatori) la “pratica” per la concessione AAMS non potrà essere presa in considerazione ufficialmente da piazza Mastai.
Inoltre i Monopoli hanno anche sospeso le procedure di assegnazione delle 200 nuove licenze telematiche previste dalla Legge Comunitaria del 2008. Ma a Roma sono certi che sia solo questione di poche settimane, il tempo necessario per aggiornare il testo del bando di gara alle nuove direttive introdotte dal Decreto “Salva Italia”.
Bernard Tapie non vuole però perdere tempo e sta predisponendo il piano di azione: ogni pedina dovrà essere al proprio posto.
Nella sede di Dublino tutto sta funzionando secondo i programmi di rilancio (i dipendenti sono stati pagati in modo regolare in questi mesi) e si lavora per tornare presto sul mercato.
Sarà riattivata la licenza con l’AGCC ed il ripristino in rete dovrebbe avvenire nei primi giorni di febbraio. Il ritardo è dovuto soprattutto alle ultime formalità che i vecchi soci della red room stanno espletando nei confronti del Dipartimento di Giustizia (DoJ) statunitense.
Essendo un accordo a tre, i tempi burocratici si allungano ma vi sono buone possibilità per la ripresa delle operazioni su internet nel secondo mese dell’anno. Una volta online, Full Tilt Poker inizierà le pratiche di cash out per i giocatori extra USA. Nel frattempo il DoJ farà lo stesso con i clienti statunitensi.
Chiuse tutte le pendenze, Full Tilt Poker riattiverà la licenza con l’Arjel francese e sarà autorizzata anche dalla Gambling Commission di Madrid per la Spagna. A gennaio però Tapie confida di parlare con AAMS e canali ufficiosi sono già stati riattivati. Sarà solo questione di tempo e poi anche la red room diventerà una realtà italiana.