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Jason Somerville fa il profeta: "entro 5 anni spariranno i November Nine"

Lo abbiamo presentato più volte come uno dei personaggi-chiave nel futuro del poker, nonostante sia "solo" un giocatore. Ma gli ultimi tempi hanno dimostrato che Jason Somerville è molto più che un semplice player, e la corsa ad ingaggiarlo come Twitch streamer di eventi live di primo piano è una implicita conferma di tutto ciò.

In una recente intervista rilasciata a Pokerlistings, Somerville mette nero su bianco molti degli elementi che avevamo sottolineato in passato su di lui, lanciandosi in valutazioni piuttosto dure del presente e in previsioni sul futuro, per quanto riguarda il poker come "broadcast", come show da proporre alle persone, come puro intrattenimento.

Secondo Somerville finora si è sbagliato quasi tutto, a partire dalle WSOP e dalla loro copertura televisiva. Qui l'obiettivo principale della critica non è solo l'organizzazione ma anche ESPN, che ignora il resto di un festival importantissimo: "Si tratta del mese e mezzo più eccitante per il mondo del poker e loro cosa fanno? Si focalizzano sul solo Main Event e per giunta a partire dal day 4. Ma si chiamano World Series, non solo "Main Event delle World Series"".

Inoltre, jcarver è convinto che l'idea di posticipare il tavolo finale del Main Event abbia fatto il suo tempo: "Dovrebbero eliminare subito questa cosa dei November Nine e riportare il final table al suo posto, ossia il vero apice delle World Series Of Poker. Magari ritardiamolo di una o due settimane, ma il campione deve essere incoronato in estate!" Quindi, la previsione: "sono ragionevolmente certo che entro 5 anni non vedremo più i November Nine".

La logica dietro al ragionamento di Somerville è chiara: bisognerebbe attuare dei cambiamenti drastici nel concetto di ciò che si vuole offrire, che non può e non deve essere solo "mani giocate" ma anche approfondimenti, interviste, curiosità a tutto campo. Telecamere e inviati ovunque, per attirare il maggior numero di pubblico possibile e intrattenerlo facendogli respirare davvero l'aria delle WSOP. Tutto questo, però, ha un ostacolo principale: lo show di oggi è confezionato per adattarsi al palinsesto di ESPN. E allora, per liberarsi da queste zavorre da produzioni mastodontiche, la risposta è solo una: Twitch.

Ty Stewart, Executive Director delle WSOP
Ty Stewart, Executive Director delle WSOP

Tempo fa, il direttore esecutivo delle WSOP Ty Stewart aveva bocciato il live streaming perchè sostanzialmente interessa solo agli "infottati". Somerville non potrebbe essere meno d'accordo e ha gioco facile perchè, dati alla mano, può dimostrare l'esatto contrario: "Nell'ultimo anno sono stati guardati oltre 500 milioni di minuti del mio show, che equivale a un migliaio di intere vite umane passate a guardare me mentre gioco su PokerStars..."

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Ma i dati non finiscono qui: "Abbiamo avuto 16,5 milioni di visitatori tra marzo e dicembre, qualcosa che nessun poker media può lontanamente avvicinare. Durante il WCOOP ho avuto 37mila persone in contemporanea a guardarmi nel tavolo finale del torneo Knockout e qualcosa come 27mila persone hanno assistito al mio tavolo final di Stud Hi/Lo. Stiamo parlando di Stud, capisci quanto sono pazzeschi questi numeri?"

Sono cifre pazzesche sul serio, ma Jason Somerville può dire di averlo previsto. "Un anno fa, fare lo streaming dal PCA era più che altro un esperimento. Ma già allora ero quello che diceva "Vedrete tra un anno"".

Il tempo gli ha dato ragione: oggi Jason Somerville è uno streamer ricercatissimo, ha firmato per il PCA e, appena finito alle Bahamas, dovrà fare i bagagli e partire per l'Australia, in quanto ingaggiato anche dall'Aussie Millions. Il futuro è oggi.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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