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Mirage Las Vegas

Las Vegas, in crisi la capitale del texas hold'em: chiudono 3 poker rooms storiche, addio Mirage

MGM Resort ha detto stop: i manager delle catena più popolare di hotel-casinò di Las Vegas hanno deciso di chiudere tre poker rooms di proprietà. Si tratta delle sale storiche dell'Excalibur, Mandalay Bay e The Mirage.

Uno squarcio al cuore per quella che considerata la capitale mondiale del texas hold'em live. Non si tratta di una grossa perdita sotto il profilo numerico: le 3 rooms avevano un numero di tavoli limitati (per Las Vegas) che variavano da 7 a 12. Il danno è più di immagine e simbolico per il poker live.

Secondo le prime indiscrezioni che giungono dal Nevada, la decisione è definitiva e, a prescindere dal Covid19, difficilmente il texas hold'em rivedrà la luce in quelle sale.

Il gruppo concentrerà l'offerta di poker al Bellagio e al rinnovato MGM Grand. Le tre sale erano già state chiuse a marzo, durante la prima ondata di pandemia ed erano state riaperte post lockdown in modo "tempoeraneo". La seconda ondata ha spazzato via tutto.

Il trend è chiaro sulla Strip e nelle altre zone della City: i regular amano concentrare le proprie energie nelle principali rooms, mentre le altre sale vivono soprattutto di turisti. Causa Covid19 però il trend dei visitatori è crollato e, di fatto, molti casinò faticano a lavorare.

Non è un momento facile per la città delle luci e l'action nel poker ne risente: pre-pandemia, nel mese di febbraio, erano attive 34 poker rooms nella Contea di Clark con 430 tavoli secondo il Nevada Gaming Board.

Oggi sono aperte 21 sale (ne abbiamo perse 13 causa Coronavirus) e i tavoli sono 285.

In tutto il Nevada le mete aperte per i pokeristi sono ora 29 quando a febbraio erano 57 (dato più basso dal 2002). I tavoli sono passati da 540 a 338.

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I manager di MGM devono re-distribuire i soldi dei jackpot delle bad beat maturati fino ad ora (e non ancora distribuiti) e per questa ragione hanno messo in programma alcuni freeroll (si disputeranno all'MGM Grand) per i clienti delle 3 sale (oggi 3 novembre, il 17 novembre e l'1 dicembre) per un montepremi totale di oltre 121.663 dollari (quanto maturato dai 3 jackpot).

MGM Grand sarà la seconda poker room del gruppo dopo il Bellagio: è una sala relativamente piccola con 13 tavoli.

Il colpo al cuore per i pokeristi è senza dubbio la chiusura della room storica del Mirage, già ridimensionata con una ristrutturazione nel 2015 con una dozzina di tavoli. Eppure, negli anni d'oro, era una delle room più ambite dagli appassionati: un noto frequentatore era Daniel Negreanu che, in un post su Twitter, ha fatto capire di essere cresciuto pokeristicamente proprio tra quelle quattro mura, della affasciante creatura voluta da Steve Wynn. Il Mirage è stato uno dei primi grandi casinò resort della Strip con oltre 3mila camere, tra lusso sfrenato e divertimento garantito per soddisfare il sogno del grande Steve. Questa era SinCity negli anni '90.

Eli Elezra, David "ODB" Baker, Layne Flack, Bruno Fitoussi e Gavin Griffin hanno ricordato le mitiche partite high stakes con la 20$/40$.

Ai tempi del Covid19, a Las Vegas non c'è più spazio per i romantici.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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