I mercati regolamentati americani (New Jersey, Nevada e Delaware) guardano con interesse all'Europa per trovare potenziali partner, con l'idea di sviluppare un futuro mercato condiviso nel poker, considerando che negli USA l'ambizioso progetto di regolamentare il gioco online sta fallendo: due grossi stati come la California e lo stato di New York sono ancora in fase di stallo per l'approvazione della nuova legge. Le lobby del live sono ancora troppo potenti...
Secondo il portale Global Gaming Business, la DGE (Division of Gaming Enforcement), l'ente regolatore del New Jersey, ha teso la mano alla Gran Bretagna per un progetto comune nel poker online e nei casinò.
La DGE ha inviato lettere a tutti gli operatori autorizzati (PokerStars e 888Poker in testa), chiedendo consigli su come potrebbe essere strutturata la liquidità condivisa con UK.
Rimaniamo scettici sull'ipotesi considerando che il Regno Unito non ha alcun problema di liquidità: i propri giocatori si registrano sulle piattaforme dot co.uk e successivamente possono giocare contro il field internazionale (dot com e dot eu).
Che interessi potrebbero avere i britannici a lasciare il dot com? L'unica soluzione potrebbe essere che il New Jersey sfrutti la "porta" britannica per accedere anch'essa alla liquidità internazionale. Ma negli Stati Uniti permetteranno un simile azzardo legale, una vera e propria forzatura dei regolamenti?
La proposta però è concreta: il direttore della DGE, David Rebuck ha dichiarato: "con 9 milioni di persone nel New Jersey e 63 milioni in UK, questo progetto significherebbe un aumento massiccio della liquidità da parte degli operatori del nostro stato".
Difficile invece, per il momento, ipotizzare un mercato comune con altri stati americani: "abbiamo parlato con il Nevada ma abbiamo solo un operatore in comune". L'assenza di PokerStars a Las Vegas e dintorni fa la differenza, ma in questo caso la Gambling Commission ha posto un veto per le attività pre-black friday della prima room mondiale.
Calcolando la spesa dei giocatori del New Jersey e del Regno Unito, il mercato britannico è 13 volte superiore a quello del piccolo stato del Nord America. Sembra esserci troppa differenza tra i due mercati.