Una notte decisamente movimentata, quella tra venerdì 8 e sabato 9 marzo, per gli uomini della Questura di Roma e - purtroppo - per molti appassionati di poker della Capitale. Il conto è di 4 locali chiusi, al termine di una vasta operazione di controllo che ha coinvolto le zone di Montesacro, Vescovio, Tuscolano, Parioli e Trionfale.
I titolari dei 4 club sono stati denunciati per esercizio ed organizzazione di gioco d'azzardo, ma non si ha notizia di analoghe denunce per le centinaia di giocatori coinvolti nei 4 tornei scoperti. D'altra parte, stiamo parlando di quattro tornei con buy-in dai 20 ai 30 euro, e la cosa fa sicuramente sorridere.
Un sorriso amaro, perchè la mannaia dello Stato si dimostra ancora una volta diseguale, ora permissiva ora implacabile. Nulla da eccepire sull'operato delle Forze dell'Ordine, che anzi sono lo strumento incolpevole di una certa "schizofrenia" istituzionale.
C'è una grande confusione, tra normative che non arrivano e disinformazione dei mass media, tra tolleranze zero e sentenze assolutorie, fra bische che offrono cash game facendola franca e appassionati che si vedono schedati come biscazzieri per una serata in cui hanno speso l'equivalente di una pizza + birra, o anche meno.
Non ci spingiamo oltre, anche perchè il tempo dei giustificazionismi è superato e serve solo chiarezza, prima possibile. Non ci spingiamo oltre anche perchè non è dato sapere se e quali altre attività illecite si stessero svolgendo in quei circoli. L'esperienza però ci insegna che in questi contesti di cronaca i resoconti delle Forze dell'Ordine sono in genere molto dettagliati riguardo a reati scoperti, denunce spiccate, somme sequestrate eccetera. Se si parla solamente di quattro tornei la cui somma dei buy-in non arriva a 100€, è probabile che si trattasse davvero solo di questo. E l'amarezza aumenta.
EDIT 10/3/2013 h. 21:30 - Abbiamo ricevuto informazioni dirette da parte di alcuni giocatori romani, i quali smentiscono nettamente quanto abbiamo riportato, per almeno due dei 4 club coinvolti. La notizia è dunque da ritenersi destituita di ogni fondamento. Il fatto che fosse apparsa su due quotidiani nazionali come Repubblica e Il Messaggero e che in genere queste comunicazioni provengano direttamente dalle Questure, mi ha indotto a non effettuare le opportune verifiche del caso. Me ne scuso con i lettori. (d.g.)