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Poker online e fisco: gli olandesi si trasferiscono sulle rooms .eu

michel-barnierI players olandesi - negli ultimi giorni - si sono trasferiti sulle rooms.eu con licenze rilasciate dall'ente regolatore Lotteries and Gaming Authority (LGA) di Malta, al pari dei ‘colleghi’ finlandesi, svedesi, polacchi, sloveni e rumeni.

Nei sei paesi del vecchio continente, non essendoci una regolamentazione interna specifica (come ad esempio vi è in Italia e in Francia), i giocatori residenti hanno aderito all'offerta gioco di società estere (munite di licenze rilasciate da enti regolatori europei, seguendo determinati standard 'comunitari'). 

La prima room a sfruttare questa occasione è stata PokerStars.com che ha spostato i suoi utenti olandesi dalla piattaforma internazionale (licenza rilascia dall'Isola di Man) a quella .eu (riconosciuta dalle autorità maltesi). Ad eccezione della diversa giurisdizione, per i players l'esperienza di gioco è la medesima: stesso field e palinsesto come sul .com.

A febbraio già i gamblers finlandesi e svedesi si erano trasferiti sul nuovo portale. In particolare, nei due paesi scandinavi, vige un regime fiscale durissimo per i giocatori. In Romania invece è in via di approvazione una nuova legge per disciplinare il gioco online.

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Secondo gli esperti, la ragione principale di questa operazione sarebbe giustificata da logiche di politica fiscale: i giocatori (di questi sei paesi 'liberi') non dovrebbero più pagare tasse nei paesi di residenza, essendo lo stato maltese membro dell'Unione Europea. 

Si tratta di un'interpretazione giuridica che si fonda, in primis, sul divieto di doppia imposizione all'interno dell' UE, ma come dimostrano le ultime vicende spagnole (con multe record contestate ai siti che operavano offshore), sulla materia vi è ancora parecchia confusione ed il quadro è tutt'altro che chiaro e definito.

Proprio per questo motivo la Commissione Europea sta insistendo per pubblicare una direttiva comune sul gioco online ma gli Stati Membri si sono dichiarati contrari ed hanno opposto il loro veto: in un periodo di crisi finanziaria, le entrate fiscali  garantite dall'e-gaming devono essere preservate.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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