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La Russia vuole la sua Las Vegas con 15 casinò: il guru di Macao nell'ombra

cash-game-circus-2015-2Debellato ufficialmente il gioco a Mosca (si continua però a giocare nelle bische), l'obiettivo di Putin è quello di riuscire a garantirsi un flusso costante di entrate fiscali dal settore, con un piano chiaro: costruire i casinò nelle zone periferiche e tenere lontano dalle tentazioni i residenti dei grandi centri urbani. Nulla di nuovo sotto il sole, ma questa volta lo Zar ha deciso di scommettere forte e di fare un deciso re-raise.

La Russia sfida a volto scoperto la capitale asiatica del gambling: Macao. E' stata pianificata l'apertura di 15 sale da gioco nell'area di Primorye, di fronte alle coste giapponesi e al confine con Cina e Corea.

L'obiettivo è proprio quello di attirare i giocatori d'azzardo asiatici, dai paesi limitrofi. In particolare, il target sono i players high roller che, visto la crisi degli junkets, provano sempre maggiore difficoltà a giocare a Macao, disponendo di cifre illimitate, come negli anni d’oro.

I media russi (Voice of Russia, The Siberian Times, The Moscow Times) hanno svelato questo ambizioso piano del Governo.

Per attirare gli operatori e rendere attrattivi i giochi agli occhi dei gamblers VIP, l’Esecutivo ha studiato una serie di agevolazioni fiscali: i casinò licenziatari dovranno pagare 4.200$ al mese per ogni tavolo più 250$ a slot. Il piano prevede l'apertura di 15 casinò-hotel entro il 2020.

La prima sala dovrebbe essere inaugurata quest'anno grazie alla partnership forte con Melco Crown, la società di Macao controllata da Melco Crown Entertainment (proprietaria del City of Dreams) del co-presidente e amministratore delegato Lawrence Ho (figlio del guru Stanley Ho) che sta lavorando da 2 anni all'attuazione di questo ambizioso progetto.

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Nella prima fase, si prevende un investimento di 130 milioni di dollari con la costruzione di un resort con 120 camere, 65 tavoli da gioco (dei quali 25 per i players high roller VIP) e 800 slot machines. Ma è solo il primo step. Previsto anche il rilancio, in una seconda fase, con l'introduzione di 100 tavoli VIP più altre 600 slot.

E si lavora anche per l'apertura di un hotel di lusso a Ussuri Bay, sul Mar del Giappone, con 100 tavoli high stakes e 600 slot.

In lista d'attesa anche una società di Hong Kong (che possiede già dei casinò in Cambogia) disposta ad investire 350 milioni per un complesso, con 100 tavoli e addirittura 500 macchinette, ma la costruzione non sarà ultimata prima del 2018.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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