Stanley 'Monty' Tomchin, 67enne californiano, è considerato uno dei più importanti businessman del betting mondiale, essendo co-proprietario di Pinnacle, il più grosso bookmaker online occidentale (ha in mano il mercato 'grigio' degli States). Dall'ottobre del 2012 però Tomchin ha vissuto un incubo giudiziario, simile a quello provato da Isai Scheinberg, proprietario di PokerStars travolto nel 2011 dal black friday. Tomchin è riuscito però a chiarire la sua posizione con la giustizia statunitense.
Anche il mondo del betting americano ha vissuto il suo "venerdì nero" due anni fa, quando è stata smantellata una rete di scommesse illegali a New Jork, da parte della Procura Federale del Queens.
Tra i soggetti coinvolti anche “Monty” insieme agli altri due soci Brandt England e George Molsbarger. Il più importante book mondiale ha rischiato la “decapitazione” negli States. Le accuse erano gravissime: corruzione, riciclaggio di denaro (per violazione legge UIGEA), promozione di gioco d'azzardo e cospirazione. Il caso riguardava un "sindacato" di scommettitori (noto come Jersey Boys) della costa orientale collegato al bookmaker autorizzato in Nevada, Cantor Gaming.
I gamblers erano stati sorpresi dall’FBI. Il gioco veniva piazzato su Pinnacle Sport (di fatto è il primo bookmaker americano) e sull’allibratore di Las Vegas. Come noto, negli States non è possibile scommettere online sugli eventi sportivi. E’ consentito solo nei casinò del Nevada.
In teoria, Tomchin rischiava fino a 25 anni di reclusione. Ma i suoi difensori dello studio Ifrah Law (Jeff Ifrah è stato l'avvocato consulente di Isai Scheinberg ed anche dell'ex boss di Full Tilt Ray Bitar) sono riusciti a sottoscrivere un accordo con il Procuratore distrettuale: in base a questo patteggiamento, il boss di Pinnacle riconoscerà di essere colpevole solo di un reato minore (sesto grado di cospirazione): per la legge di New York si tratta di un reato di classe B. In questo modo eviterà il carcere e tutte le altre accuse penali decadranno.
Tomchin ha dichiarato che grazie al patteggiamento potrà tornare a dedicarsi alla sua attività filantropica.
I federali hanno sottoscritto un accordo simile anche con Mike Colbert, ex manager di Cantor Gaming: il book ha pagato una multa di 5,5 milioni di dollari, per chiudere il procedimento civile. Per l'ex dipendente invece sono decadute tutte le accuse penali. Colbert si è dichiarato colpevole sempre di cospirazione.