Il Casinò di Campione d'Italia potrebbe presto rivedere la luce dopo il fallimento (revocato) e l'inevitabile chiusura.
L'amministratore unico della sala da gioco, Marco Ambrosini, è pronto a procedere con le riassunzioni (ben 174 più altri 11 part-time) che dovranno essere effettuate entro ottobre. Così prevede il piano industriale e la pianta organica sarà presentata al Tribunale di Como.
Gli obiettivi del nuovo Casinò di Campione d'Italia
L'obiettivo, non semplice, è quello di riaprire entro la fine dell'anno. Nel "vecchio" Casinò di Campione d'Italia lavoravano ben 490 persone.
Oggi l'obiettivo è quello di avviare una gestione sostenibile senza privilegi per nessuno. D'altronde le casse della sala da gioco e dell'enclave sono drammaticamente vuote e serve un partner finanziario per rialzarsi.
Con i sindacati continuano le trattative per dare il via al nuovo piano ma ci sono anche tutta una serie di impedimenti burocratici che rallentano il processo delle assunzioni.
Cosa prevede il piano industriale
Il piano industriale prevede l'assunzione di 99 addetti al gambling, 35 alle casse, 3 direttori per i giochi, 16 al customer care e accoglienza, 16 amministrativi, 8 persone alla sicurezza, 5 per i servizi generali e la segreteria, 3 al sistema informatico più 11 part-time.
Secondo il Corriere della Sera di Como però il casinò ha necessità di ricapitalizzare. Il Comune è in rosso ed ha messo in vendita tutte le principali proprietà immobiliari. Si cercano acquirenti ed investitori.
Casinò di Campione d'Italia: chi dovrebbe rilanciarlo, il piano
La stampa locale fa il nome di Ernesto Preatoni, fondatore del gruppo Domina Vacanze e proprietario di diversi hotel ed in particolare del Domina Coral Bay di Sharm El Sheikh. L'imprenditore milanese non ha né confermato né smentito il proprio interesse (è da 3 anni che circola il suo nome) per rilanciare il casinò.
L'idea è quella di costruire un "villaggio" di lusso ed esclusivo intorno alla sala da gioco, con hotel ed altre strutture. Si fanno nomi sui giornali più o meno credibili di emiri qatarioti coinvolti nell'operazione, ma dallo stesso Qatar non arrivano conferme e lo stesso Corriere di Como pare molto scettico sulla pista di una cordata. Più concreta invece la pista che porta a Preatoni senza alcun socio straniero.