La maggior parte delle revenues dell'industria dei casinò online dipende - secondo diverse ricerche di mercato - dai clienti high rollers. Il New Jersey non si sottrae a questa statistica: nel 2015, è emerso che un giocatore ha scommesso ben 78,76 milioni di dollari nell'anno solare 2015. Una cifra pazzesca. In realtà non si conoscono le presunte perdite effettive dell'uomo, la spesa.
A riverarlo è lo studio curato da Rutgers University che ha analizzato il mercato del Garden State, dove sono autorizzati solo i classici giochi da casinò più il poker, non il betting (anche se esiste un progetto di legge).
La gran maggioranza dei players high rollers però hanno scommesso solo ai tavoli di blackjack, roulette, video poker, slot machines e craps. I casinò insomma fanno la parte del leone nella classifica dei gamblers con i più alti volumi.
Sappiamo benissimo che proprio questi games sono noti per il riciclo continuo delle giocate (si scommette denaro già vinto), si viene così a creare un effetto che gonfia in modo sproporzionato i volumi rispetto alla spesa effettiva (le perdite) che sostengono gli scommettitori.
Non a caso le vincite per i 5 operatori autorizzate sono state pari a 150 milioni di dollari, rispetto ad un turnover totale di oltre 3 miliardi di dollari. Se calcoliamo le spese sostenute per il marketing, gli stipendi, le licenze e le strutture alla fine i profitti sono molto più bassi per l'industria. Non a caso, il New Jersey è in trattativa con la Gran Bretagna per condividere la liquidità nell'online.
Dei 3 miliardi di dollari puntati, oltre la metà è stato macinato solo dal 10% dei gamblers (tutti high rollers naturalmente).
Il Garden State, in tutti i casi, rappresenta il 90% delle revenues dei mercati regolamentati a stelle e strisce (il restante 10% è condiviso da Nevada e Delaware).
In New Jersey solo il 5% ha giocato esclusivamente online, mentre il 19,2% ha giocato sia su internet che in una delle otto sale autorizzate ad Atlantic City (ad ottobre però saranno 7 perché chiuderà il Trump Taj Mahal), una delle città degli Stati Uniti con il più alto tasso di disoccupazione.
Tra le centinaia di migliaia di account registrati, solo il 28% è real money, cioè riguarda giocatori che scommettono soldi. Il 78% sono uomini e il 69% ha un solo conto gioco.
I top 10% (circa 3.000) dei giocatori più spendenti rappresenta il 53% dei volumi totali. Il 70% dei big spender non ha mai giocato a poker nel 2015.
Di quei 3.000 facoltosi clienti, la media è di 500.000$ dollari scommessi a testa nell'anno solare.