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Casino online

La moltiplicazione dei casinò in Italia, l’ultimo caso a Taranto, come si sono evoluti in barba alle sale legali

La questione dei casinò in Italia è un tema da sempre dibattuto. Sì, il nostro Paese ha nel gioco d'azzardo una sua contraddizione storica. Da una parte il progetto, mai realmente decollato, del Governo Berlusconi IV (tra il 2008 e il 2011): aprire un casinò per ogni regione, con l'intento di rilanciare il turismo e combattere il sommerso delle bisce clandestine. Dall'altra, il perpetuarsi di una situazione di stallo, dove i casinò legali si contano sulle dita di una mano, tutti al nord, lasciando il centro-sud fertile a un altro tipo di "impresa".

E così, oramai si contano decine di casinò illegali per regione, oltre alle normali sale giochi e sale VLT con licenze.

Nelle regioni del centro-sud la domanda d’azzardo è molto alta ma non sempre l’offerta legale riesce a soddisfarla.

Dalla Puglia alla Toscana: è emergenza azzardo illegale

L'esempio più recente ci porta a Taranto, nel cuore pulsante della Puglia, dove le Fiamme Gialle hanno scoperchiato l'ennesima bisca clandestina telematica. Videopoker (vietati in Italia nel terrestre) e slot machines, non collegati alla rete statale, erano il fulcro di un giro d'affari notevole, che eludeva il fisco e, molto probabilmente non garantiva un payout regolare al giocatore (non essendo collegate le macchinette alla rete Sogei). Ma di questo ne parleremo più tardi nel dettaglio.

Questi centri illegali, disseminati come funghi dopo la pioggia, mostrano il lato oscuro dell'azzardo non autorizzato che rimane nell'ombra.

I nuovi casinò nel 2024, si sviluppano tra le luci soffuse di una stanza blindata e l'anonimato di un ingresso sorvegliato, si gioca lontano dagli occhi della legge. Le telecamere di video sorveglianza fanno in modo che non entrino presenze o controlli non graditi. Ma non è solo l'illegalità a preoccupare. È la trasformazione del gioco in un fenomeno sociale che vede emergere nuove forme di dipendenza, nuovi modi in un mercato illegale senza freni e che diventa difficile monitorare.

Il caso di Taranto non è isolato. Altri esempi fioriscono, dalla Toscana, con Prato e Vinci, all'ubiquità di sale illegali gestite con astuzia cinese nei dintorni di Firenze da decenni.

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Non c'è più solo la solita bisca ma stanno proliferando le sale telematiche non autorizzate che sono dei veri e propri mini casinò che incassano parecchi soldi

Il tema dei casinò in Italia

Il fenomeno non è più soltanto di una offerta illegale organizzata classica, ma di una vera e propria economia parallela che sfrutta le maglie larghe del web e la difficoltà di controlli in tempo reale. Le sale virtuali, i casinò online senza licenze, proliferano approfittando di una domanda di gioco che non conosce crisi.

In questo scenario, il dibattito sul gioco d'azzardo in Italia rimane acceso. Da un lato c'è chi, come il passato governo (ma stiamo parlando di quasi 15 anni fa), vedeva nei casinò una leva per il rilancio economico e turistico. Dall'altro, si leva alta la voce di chi teme le conseguenze sociali di un'espansione incontrollata del gioco, vista come una minaccia per la coesione e la moralità pubblica.

Tuttavia, la questione rimane aperta, un enigma che riflette le dualità del Bel Paese: tra legalità e illegalità, tra tradizione e innovazione, tra regole statali e l'astuzia dell'individuo. In questa partita a scacchi, la posta in gioco è alta e il futuro del casinò in Italia è ancora tutto da scrivere.

Come proliferano i casinò nel nostro paese e l'aiuto della tecnologia

Abbiamo assistito alla trasmissione delle Iene che hanno documentato il blitz delle forze dell’ordine che hanno rilevato la presenza di tavoli attivi di Blackjack e Punto Banco in un circolo di Prato, ma c’è stata la scoperta anche di un mini casinò a Vinci, sempre in Toscana, dove la comunità cinese controlla diversi locali non autorizzati, in particolare nelle vicinanze di Firenze e della sua cintura metropolitana.

Il problema però non sono solo queste bische tradizionali con l’offerta di giochi classici che richiedono però una struttura e un’organizzazione complessa che comporta anche dei rischi elevatissimi di essere scoperti e investimenti importanti che non tutti possono permettersi. In genere le forze dell’ordine, dopo un normale periodo fisiologico di indagini, riescono a rilevare il casinò clandestino.

I casinò "telematici" sul territorio

Il vero problema sono i casinò che vengono gestiti in via telematica e virtuale (quindi richiedono una presenza minima di personale che dà meno nell’occhio e dà meno problemi). Con l’implementazione e lo sviluppo della tecnologia, queste sale si sono sviluppate in tutto il territorio a macchia di leopardo e non sono così facili da individuare. E su questo business alcuni clan cinesi hanno fatto scuola gestendo queste attività non autorizzate fin dai primi anni 2000 senza dare nell’occhio ma maneggiando business rilevanti lontani dagli occhi dell’opinione pubblica.

I gamblers entrano in questi locali e si siedono a postazioni per giocare a casinò (senza licenze italiane) live-online, con dealer inquadrati con le telecamere. E il grosso delle sale è attrezzata con slot non collegate alla rete di Sogei. Del resto, anche nei casinò legali, sono le slot a contribuire in maniera decisiva ai fatturati, il gusto dei consumatori-gamblers va in quella direzione.

Con il Decreto Dignità che ha isolato il gioco legale, il gambling clandestino ha preso sempre più campo.

Casinò Illegale
Casinò Illegale

L'operazione EndGame con 12 arresti

L'operazione di polizia battezzata "Endgame", avvenuta due settimane fa, è stata un incisivo colpo al cuore delle scommesse illegali, svelando un reticolo criminale che interconnette le città di Prato, Pistoia e Pisa. Una vasta rete d'intrighi che ha portato all'arresto di nove individui, tra italiani e cinesi, con ulteriori tre soggetti relegati agli arresti domiciliari, monitorati elettronicamente.

Le accuse spaziano tra scommesse clandestine e estorsioni, con un totale di dodici persone implicate e beni sequestrati che ammontano a 1.184.000 euro, tra cui tre sale di gioco e scommesse, cinque società, e un'autovettura. È stata smascherata una rete ben oleata che operava tramite siti web clonati e sale slot, ma non solo.

Quando gli internet point si trasformano in mini casinò

Particolarmente emblematica è stata la scoperta di un internet point a Vinci, nel cuore della Toscana, trasformato in una sorta di casinò non automatizzato, lontano dagli occhi del controllo statale. Il gestore, di nazionalità cinese, aveva adibito il luogo a sala giochi clandestina, offrendo accesso a roulette e Baccarat computerizzati. Questo angolo nascosto di gioco illegale, nonostante la sua natura sotterranea, veniva promosso con fervore sui social network in lingua cinese, sfidando apertamente le normative italiane con un astuto sistema informatico concepito per bypassare i controlli dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e di conseguenza, l'obbligo fiscale.

Durante l'operazione, sono stati sequestrati 6.000 euro, presumibilmente l'incasso di una giornata di attività illecita. Ma oltre ai giochi vietati, questo punto di incontro digitale era attrezzato con nove postazioni di gioco, complete di computer e sedie ergonomiche per una clientela selezionata. Un server dedicato, astutamente nascosto all'interno del locale, facilitava l'accesso a piattaforme di gioco online non regolamentate, consolidando un'economia parallela che sfugge alle maglie della legge e mina le fondamenta del sistema fiscale e regolatorio italiano.

La sala di Taranto con 20 slot e Video Poker illegali

Nell’ultima settimana, un'incursione condotta dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha colpito al cuore del gioco d'azzardo illegale nel centro di Taranto, rivelando una realtà clandestina nascosta dietro le facciate anonime di un edificio del quartiere, caratterizzato da finestre blindate e sorvegliato da telecamere e guardie di sicurezza.

Durante i pattugliamenti notturni, gli agenti hanno osservato un via vai sospetto di persone all'interno di questa struttura blindata. Dopo aver condotto approfonditi sopralluoghi e appostamenti, i militari hanno deciso di intervenire. Al primo piano dell'edificio, è stata scoperta una sala giochi illegale dotata di 20 macchine da gioco, tra cui videopoker e slot machine non autorizzate e non connesse alla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, configurando così una tipica bisca clandestina completa di moderne postazioni di gioco, sistemi di cambio moneta e un angolo ristoro per i giocatori.

Le nuove bische come sono strutturate

L'accesso a questa sala era rigorosamente regolato: solo clienti preselezionati e riconoscibili attraverso il sistema di videosorveglianza potevano entrare. Nel corso dell'operazione, oltre alla confisca delle macchine da gioco, è stata sequestrata una significativa quantità di denaro, presumibilmente il frutto delle attività di gioco illegale. Questo intervento sottolinea l'impegno continuo delle forze dell'ordine nel contrastare le reti di gioco d'azzardo non autorizzato

Il fatto che queste macchine non fossero collegate a alcuna rete non rappresenta un danno solo al fisco ma anche sinonimo di una potenziale truffa nei confronti dei giocatori (che payout hanno queste macchinette?).

E’ sempre più fitta quindi la rete di questi mini-casino telematici-elettronici e non sarà facile per le forze dell’ordine individuarli e sradicarli. Altro che un casinò per Regione, oramai si parla di centinaia di sale più o meno grandi. Come abbiamo visto, a volte basta un internet-point con 9/10 postazioni fisse.

Il gioco autorizzato: i casinò online e terrestri legali

In Italia è legale giocare solo nei 5 casinò terrestri: Venezia ha due sale (una a Mestre), più Campione, Sanremo e Saint Vincent. Sono legali le sale VLT e slot autorizzate e collegate alla rete Sogei, le sale bingo e le agenzie di scommesse, inoltre è possibile giocare nei casinò online autorizzati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che mettono a disposizione dei nuovi registrati anche welcome bonus. Qui potete trovare una tabella comparativa informativa:

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.