Ancora una volta, l’avveniristico e incantevole Marina Bay Sands a Singapore, è stato teatro e vittima dell'azione di gamblers senza scrupoli durante due partite high roller di baccarat considerate sospette.
Un presunto membro di un sindacato - che è noto per essere un regular dei tavoli high roller delle sale asiatiche più importanti - è stato sorpreso a usare un dispositivo digitale vietato, durante una sessione di gioco. Ma non è l’unico.
Singapore è oramai diventato il secondo mercato asiatico, per volumi di gioco, dietro solo a Macao, girano molti soldi e gli squali seguono sempre il denaro.
Marina Bay Sands: il terzo casinò al mondo
Prima di parlarvi di questo caso controverso, è bene capire il contesto. Il casinò di Singapore risulta essere il terzo casinò al mondo per grandezza dopo il Grand Lisboa di Macao e il Casino de Montréal in Canada. Pensate che dispone di 700 tavoli da gioco e 2.600 slot machine, è costato 3,75 miliardi di dollari. E’ una delle ultime creature volute da uno degli uomini più ricchi della terra prima della sua morte: Sheldon Adelson, ex padrone di Las Vegas Sands, l’operatore di gioco più importante sulla terra, nonché primo finanziatore del Partito Repubblicano statunitense, di Donald Trump e dello Stato di Israele. Sheldon ha lasciato il Marina Bay Sands e la sua eredità alla moglie Miriam Adelson, ora una delle donne più ricche della terra.
I due episodi sospetti ai tavoli high roller di baccarat con il dispositivo
Di origine malese, Chai Hee Keong, 45 anni, è ritenuto una delle pedine di questo gruppo di giocatori che sembra non agire secondo le regole dei casinò.
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Pochi giorni fa è stato fermato dalla polizia in Malesia e estradato a Singapore per aver violato le regole del Casinò Contro Act. Altri due membri del sindacato, ritenuti complici, sono stati citati in giudizio in un tribunale distrettuale.
Si tratta del taiwanese Hung Jung-Hao, 27 anni, e Tan Kian Yi, 35 anni, anch'egli malese. I tre gamblers asiatici sono accusati di aver collaborato con Wang Yu, Hung Yu-Wen, Chou Yu-Lun e altre tre persone (la cui identità rimane anonima) per aver truccato almeno due partite di baccarat.
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Hung Jung-Hao è stato il primo a essere sorpreso con le mani nella marmellata: si trovava al Marina Bay Sands, in piena notte, alle 2 del mattino del 23 dicembre 2022, quando avrebbe – secondo l’accusa - usato un telefono cellulare per trasmettere a Chai e agli altri membri del sindacato, le immagini che mostravano il valore e il seme delle carte che erano state distribuite durante una partita.
Anche Chai Hee Keong (l’uomo di cui vi parlavamo a inizio articolo) è stato coinvolto nelle indagini dallo scorso giovedì visto che è stato sorpreso la scorsa settimana. Lo ritengono un presunto membro del sindacato, ha usato il medesimo trucchetto (le autorità ancora non hanno svelato nel dettaglio il metodo usato) una settimana fa nello stesso casinò, a distanza di mesi dell’episodio controverso dello scorso dicembre. E’ stato così incriminato anche lui.
Dal primo episodio, il gruppo non ha quindi mollato la presa e continuano a assediare i tavoli del Marina Bay Sands.
E’ noto che in Asia il baccarat sia il gioco per eccellenza più amato dai giocatori d’azzardo.
Durante le indagini, le autorità di Singapore hanno anche sequestrato oggetti tra cui un telefono cellulare e fiches del casinò per un valore di oltre $ 700.000.
Chai dovrà affrontare un processo il 16 giugno. Se condannato per il reato contestato, ai sensi del Casino Control Act, rischia fino a 7 anni di carcere e una multa pari a $ 150.000.
Marina Bay Sands: il precedente della banda russa
Il Marina Bay Sands è naturalmente ritenuto un bersaglio grosso per le varie bande di gamblers mal intenzionati, ma bisogna fare attenzione. Nel 2016 fu preso di mira dalla “banda dei russi” che cercarono di svuotare il casinò più costoso della storia del gambling e il Resorts World Sentosa (concorrente sempre posizionato nel mercato di Singapore). 7 anni fa furono arrestate 6 persone: 4 di nazionalità russa, un cittadino della Repubblica Ceca e una donna delle Filippine.
Hanno accumulato vincite record nelle slot delle due sale da gioco, usando un dispositivo mobile che mandava in tilt le macchinette. L’idilio è però durato poco. La polizia di Singapore li ha sorpresi e ha confiscato 15 cellulari e 150.000 dollari cash. Fine dei giochi.