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Slot Machines

Rimini: Chi è “Mister Slot” capace di incassare un milione con le macchinette “pronte”, il trucco svelato

Molto fortunato o furbo e smaliziato ma non a tal punto da non essere scoperto? Chi è Danilo Madonna, 37 anni originario di Cattolica, provincia di Rimini, conosciuto come “Mister slot”, capace di guidare la sua presunta “banda” a vincere ben oltre 1 milione alle macchinette grazie al “tempismo perfetto” ma anche molto sospetto agli occhi dei gestori dei bar e delle slot. A tal punto da mettere in moto la Procura di Ancona.

Oggi Madonna è agli arresti domiciliari. Gli inquirenti l’hanno accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all’autoriciclaggio e all’accesso abusivo al sistema informatico, ma dovrà essere un giudice terzo a stabilire la verità giudiziaria.

Come la “banda” è riuscita a svuotare le slot nei bar: il trucco

Un milione di euro in pochi mesi, grazie a un sistema infallibile per vincere alle slot machine, peccato che, secondo la Procura della Repubblica marchigiana, il sistema fosse illegale.

Questa è la storia di Danilo Madonna, ritenuto la mente – secondo le autorità giudiziarie - di una banda di truffatori che ha messo a segno colpi in tutta Italia, sfruttando le informazioni fornite da tre dipendenti infedeli di società di gestione delle macchinette.

Un’inchiesta della Guardia di Finanza e del programma televisivo Le Iene (grazie all’inviato Luigi Pelazza che ha inseguito il presunto truffatore nel febbraio 2022 nelle sue “imprese”) ha svelato il meccanismo fraudolento, che consisteva nell’accedere alla rete telematica delle slot e prevedere quando e dove sarebbe uscita la combinazione vincente, grazie alla collaborazione dei tre dipendenti infedeli di tre grossi concessionari italiani di slot.

Il Pubblico Ministero spiega la presunta truffa

Gli venivano fornite "le credenziali di accesso alla rete telematica – come scrive il pm Rosario Lioniello della Dda di Ancona – necessarie alla lettura dei cicli programma di erogazione delle vincite dei terminali affidati alle società di cui erano dipendenti in maniera che venissero conseguite le indebite erogazioni".

I tre dipendenti dei concessionari inoltre, osservando sempre la rete - li informavano sulle slot che entro un'ora o due avrebbero pagato le vincite. Così, Madonna e i suoi complici - sempre secondo la versione della pubblica accusa - si presentavano nei bar al momento giusto, inserivano il denaro sufficiente per incassare la vincita. Un gioco da ragazzi, che li ha resi ricchi in breve tempo. Sapevano quali fossero le macchinette prossime ai pagamenti dei jackpot e delle vincite più corpose. Naturalmente, lo ripetiamo, sono tutte accuse che andranno provate nelle aule giudiziarie.

L'inchiesta è partita per una telefonata anonima (di un barista?) al programma le Iene nel 2022. E' logico che le continue vincite da parte delle stesse persone aveva insospettito parecchi addetti ai lavori.

"Gli venivano fornite "Venivano fornite le credenziali di accesso alla rete telematica necessarie alla lettura dei cicli programma di erogazione delle vincite dei terminali affidati alle società di cui erano dipendenti in maniera che venissero conseguite le indebite erogazioni".

Pubblico Ministero Rosario Lionello - DDA Ancona

Le accuse mosse dalla Procura di Ancona a Mister Slot e i suoi complici

Ma la fortuna non dura per sempre, e prima o poi la lunga mano della legge alla fine bussa alla porta di chi prova a fare il furbo.

La Procura di Ancona ha chiuso le indagini e ha accusato Madonna e altri quattro membri della banda di associazione a delinquere, truffa, autoriciclaggio e accesso abusivo al sistema informatico. Tra gli indagati ci sono anche la fidanzata e la suocera di Madonna, che lo aiutavano a riciclare i soldi vinti indebitamente, e il cittadino romeno Marius Saplacan, un altro dei suoi collaboratori. In particolare tra il principale indagato, la suocera e la fidanzata era avvenuto un sospetto giro di prelievi e versamenti da €90.000 finiti poi nell'account di Madonna.

I tre dipendenti delle società di gestione, invece, sono considerati responsabili per aver fornito le credenziali di accesso alla rete delle slot, e sono stati licenziati dalle loro aziende.

Madonna rivendica la sua innocenza

La Guardia di Finanza ha anche sequestrato tutti i computer e i telefonini in uso al gruppo.

Madonna, che si trova agli arresti domiciliari a Borgo Santa Maria, ha dichiarato la sua presunta innocenza, affidandosi al suo avvocato Massimiliano Orrù. Ma la sua difesa non sarà facile, almeno all’interno della Procura filtra “ottimismo” sull’andamento delle indagini.Ma i processi veri non saranno fatti sulla carta stampata ma nelle aule di tribunale.

E così, il sogno di fare soldi facili con le slot si è trasformato in un incubo giudiziario. Vi terremo informati.

In Italia le slot e i casinò online autorizzati

La presunta truffa della "Banda di Cattolica" - se sarà confermata dall'autorità giudiziaria - alla fine sarà a danno dei gamblers onesti ai quali è stato impedito di vincere, i loro soldi alla fine sono stati incassati da persone senza scrupoli. In Italia è possibile giocare, in alternativa, alle slot online e ai casinò online legali autorizzati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che garantisce un sistema più trasparente e sicuro che cerca di evitare truffe come quella appena svelata. Tali casinò offrono anche ai propri clienti bonus primo deposito casinò. Qui sotto potete trovare una comparazione

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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