La piaga del gioco online illegale non riguarda solo l'online ma anche quello terrestre. Una volta c'erano le classiche bische fumose sulle quali i luoghi comuni si sono sprecate, oggi la questione si fa molto più seria, soprattutto per via della presenza di gruppi criminali stranieri sul territorio che hanno il coraggio e la sfrontatezza di sfidare le autorità aprendo locali (senza alcuna licenza) tutt'altro che nascosti, alla luce del sole.
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La mini Macao creata nella campagna marchigiana
Del resto c'è chi sogna Macao (capitale mondiale del gioco), chi Montecarlo e poi c’è chi, con un po’ di fantasia e parecchia imprudenza, decide di montare un mini-casinò fai-da-te nelle campagne marchigiane, a Casette d’Ete, piccola frazione di Sant'Elpidio a Mare (circa 3mila anime), in provincia di Fermo.
Una vicenda surreale che, solo ascoltandone il racconto, sembra uscita da un’idea folle: un mini-casino con discoclub incorporato, stanze da gioco misteriose, luci stroboscopiche e ragazze «vestite in modo succinto», che – pare – non riuscivano a dare spiegazioni convincenti agli agenti sul motivo della loro presenza. Insomma, non il locale che sceglieresti per una cena tranquilla o una pizzata in famiglia.
Un copione che, raccontato così, fa sorridere. Se non fosse che la polizia, quando è entrata dentro a mezzanotte un paio di settimane fa, ha trovato tutto molto serio: 17 persone denunciate, tutte di nazionalità cinese, e un locale sequestrato dalle fondamenta al tetto.

L'irruzione degli agenti della squadra Mobile
Da settimane i residenti osservavano un viavai di auto di grossa cilindrata, ingressi discreti, rumori notturni. Poi, in una notte di fine agosto, la Squadra Mobile di Fermo ha deciso che la festa era finita: porte spalancate, gente colta sul fatto, 13.000 euro in contanti ritrovati nel bar senza licenza, tavoli da gioco con regole scritte in cinese, bicchieri pieni e musica a palla.
Un po’ Las Vegas, un po’ karaoke, una situazione un pò naif.
Ecco cosa hanno scoperto i poliziotti:
• Stanze numerate dedicate al gioco d’azzardo, con tanto di dadi, tessere e contanti sul tavolo.
• Due discoteche interne, con luci stroboscopiche, specchi e divanetti, come in un club notturno di una metropoli.
• Un bar abusivo, che invece di servire cocktail d’autore, serviva bevande e accumulava soldi senza registratore di cassa.
• Giovani donne orientali vestite per attirare l’occhio, ma incapaci di chiarire la loro presenza alle autorità secondo il sito "Cronache Maceratesi".
Insomma, un pacchetto “all inclusive” che neanche un tour operator avrebbe osato proporre.
Le conseguenze
Il locale è stato chiuso, i sigilli apposti, le attrezzature sequestrate. Resta la scena, quasi tragicomica, di un mini casinò ben attrezzato e trapiantato in provincia e finito in pochi giorni, inevitabilmente, tra faldoni e verbali.
Perché questa è l’Italia: un Paese dove c'è sempre qualcuno che fa il furbo e pensa di poter non rispettare mai le regole, e c’è sempre qualcun altro che arriva a mezzanotte a ricordargli che la differenza tra intrattenimento e reato non è questione di luci al neon e ombre, ma di permessi, tasse e leggi.
Eppure, per qualche settimana, a Casette d’Ete (frazione di Sant'Elpidio a Mare, in provincia di Fermo) hanno davvero avuto la loro piccola Strip: tavoli verdi, musica alta e il sogno, goffo e proibito, di essere altrove.
Ecco in sintesi l’epilogo della vicenda:
- 17 persone denunciate, tutte di nazionalità cinese, individuate nell’immobile. Sono stati sequestrati l’edificio, le attrezzature da gioco, somme di denaro e sigillati gli ingressi.
- L’intera struttura è stata posta sotto sequestro dalla polizia. Non un ristorante, non un lounge, non un party club: l’intero edificio, con tutti i locali (anche i magazzini), le sale da ballo, il bar, le stanze da gioco.
- Investigazioni in corso, anche per capire da dove venissero i “clienti facoltosi” – non è detto che tutti fossero marchigiani, ma parecchi sono stati segnalati come provenienti da località molto distanti dal casinò abusivo.
Come giocare in modo legale in Italia
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