Sono passati solo 13 anni dal Black Friday ma sembra che i casinò e i bookmakers illegali non abbiano ancora imparato la lezione.
Il 15 aprile 2011, le poker room online non autorizzate negli USA (al tempo non era regolamentato il mercato in nessuno Stato) finirono sotto processo e i loro amministratori alla sbarra da parte del Dipartimento federale Sud di New York in collaborazione con l’FBI. Essendo il blitz della polizia federale iniziato nel giorno di venerdì, l’inchiesta fu denominata nel settore del poker come “Black Friday”.
In questo Articolo:
- 1 La normativa negli Stati Uniti sui giochi online dal 2006
- 2 Gioco illegale online: negli Stati Uniti revenues annuali per $511 miliardi annuali
- 3 Nuovo black friday? Due manager di Allied Wallets alla sbarra: pagamenti per casinò per 150 milioni
- 4 La Truffa del "Transaction Washing"
- 5 Arresti e Processi per la gestione dei pagamenti anche dei casinò online
- 6 Donazioni alle Campagne elettorali
La normativa negli Stati Uniti sui giochi online dal 2006
Fu l’inizio della fase calante dell'industria del poker online mondiale e nel tritacarne finirono diverse società intermediarie (i cui manager furono testimoni chiave nel processo di New York) che processavano pagamenti per conto degli stessi siti di poker, aggirando la normativa federale UIGEA, approvata nel 2006 da George Bush che vietava qualsiasi transazione finanziaria di siti di gioco online. Proprio nel 2006 uscirono dal mercato a stelle e strisce i principali operatori dell’epoca (per esempio PartyPoker-PartyGaming, 888, Ladbrokes).
Casinò e bookmakers quotati in borsa scapparono. Rimasero solo le poker room non quotate. Gli operatori teorizzavano che essendo il texas hold’em uno skill game non rientrava nel divieto dell’UIGEA. Ma l’aggiramento delle norme sui pagamenti per i procuratori federali era una prova dell’illegalità delle transazioni dei siti di poker.
Oggi, il poker, le scommesse e i casinò online sono regolamentati e autorizzati solo i alcuni stati nord americani e, in quel caso, le transazioni sono considerate legali. Ma solo negli stati dove vi è una normativa chiara.
Gioco illegale online: negli Stati Uniti revenues annuali per $511 miliardi annuali
Un recente report dell’ American Gaming Association (che è la potentissima lobby dei casinò terrestri statunitensi) ha stimato che 511 miliardi annui di dollari siano le revenues incassate dai casinò .com e gli altri operatori illegali (bookmakers e poker room senza licenze statali).
Questo flusso di denaro da chi viene gestito? Sempre da società intermediarie che fanno processare pagamenti dalle banche locali come Allied Wallets.
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Nuovo black friday? Due manager di Allied Wallets alla sbarra: pagamenti per casinò per 150 milioni
Due cittadini statunitensi si sono dichiarati colpevoli la scorsa settimana per il loro coinvolgimento nella frode da 150 milioni di dollari di Allied Wallets, che ha – secondo i pubblici ministeri - ingannato le banche nel processare pagamenti per giochi online non regolamentati (in particolare casinò e bookmakers) e altre transazioni ad alto rischio.
La frode di Allied Wallets: due manager si dichiarano colpevoli, chiesta estrazione per il proprietario
Il miliardario Ahmad “Andy” Khawaja, il proprietario di Allied Wallets, prima della sua incriminazione e del suo arresto in Lituania su mandato internazionale, era un noto imprenditore di Los Angeles che donava milioni alle campagne presidenziali dei Democratici e dei Repubblicani.
Mohammad “Moe” Diab, di 48 anni, residente a Glendale, California, e Amy Rountree, di 41 anni, di Logan, Utah, si sono dichiarati colpevoli di cospirazione per frode bancaria in un tribunale federale a Boston. Diab e Rountree erano dipendenti di Allied Wallets, la società di elaborazione dei pagamenti con sede a Glendale, di proprietà del miliardario Ahmad “Andy” Khawaja (ora in custodia cautelare) che le autorità statunitensi stanno cercando di estradare dalla Lituania.
La Truffa del "Transaction Washing"
Secondo i procuratori federali americani, Allied Wallets praticava il "transaction washing", un sistema fraudolento in cui le transazioni digitali per trader illegali o ad alto rischio venivano camuffate per pagamenti sicuri e leciti.
Oltre alle transazioni derivanti dal gioco d'azzardo online non autorizzato, la società – sempre secondo l’accusa - ingannava banche e aziende di credito per processare pagamenti a favore di attività legate a sconti sul debito, farmaci online e prestiti a breve termine.
Per gli inquirenti, Allied Wallets creava società di comodo, progettava siti web fasulli che sembravano vendere beni al dettaglio a basso rischio e utilizzava codici standard di settore per mascherare la vera natura delle transazioni.
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Arresti e Processi per la gestione dei pagamenti anche dei casinò online
Diab, direttore operativo di Allied, e Rountree, vicepresidente delle operazioni, sono stati arrestati da agenti federali ad agosto 2021, insieme ad un altro dipendente, Thomas Wells, di 74 anni, della contea di Martin, Florida. Wells si è dichiarato colpevole di cospirazione per frode telematica nell'ottobre 2021 ed è in attesa di sentenza.
Donazioni alle Campagne elettorali
Khawaja è stato arrestato in Lituania nel settembre 2020 e le autorità statunitensi hanno chiesto che rimanesse in custodia in attesa delle procedure di estradizione. Secondo un rapporto di giugno 2023 del portale di notizie lituano LRT, Khawaja è stato rilasciato su cauzione dalle autorità lituane. Sebbene affermi di non avere fondi per ripagare i milioni che gli vengono contestati, risiede in uno degli hotel più lussuosi della capitale lituana, Vilnius.
Prima della sua incriminazione, Khawaja era un famoso uomo d'affari di Los Angeles che, dal 2015 in poi, ha donato almeno 6 milioni di dollari alle campagne politiche repubblicane e democratiche. Nel 2016, ha organizzato una raccolta fondi per la campagna presidenziale fallita di Hillary Clinton, trasferendo illegalmente 3,5 milioni. Poi, poche settimane dopo le elezioni, ha incontrato il neoeletto Donald Trump, donando 1 milione di dollari alla sua campagna di inaugurazione.
Nel 2020, Khawaja ha affermato di essere nel mirino delle autorità federali proprio perché aveva informazioni compromettenti su Trump.
Il giallo quindi si infittisce ma negli Stati Uniti, sul gioco illegale, non si scherza proprio a prescindere dal presunto movente politico.
Nella foto in copertina Khawaja il proprietario della società di gestione dei pagamenti (photo courtesy of LRT)