Essere un giocatore di poker ed andare al Rio durante le World Series Of Poker in questo periodo oltre a suonare eccitante rischia di apparire in qualche modo banale, visto che potendo farlo sono pochi i torneisti che ci rinuncerebbero.
Tuttavia, in estate un gran numero di professionisti si avvicina alle porte del celebre casinò con l'intenzione di partecipare a pochissimi o addirittura nessun torneo, perché l'obiettivo dichiarato è un altro: i tavoli di cash game, dove in queste settimane l'azione è e rimarrà interessante e non stop.
Dario Diofebi, conosciuto anche più semplicemente come "[Dario]", ha raggiunto Sin City proprio in questi giorni nell'ambito della terza spedizione organizzata da Pokermagia per Las Vegas, lui che già in precedenza si era recato oltreoceano in questo periodo.
Nella nostra audiointervista gli abbiamo quindi chiesto non soltanto quali saranno i suoi piani per le prossime settimane, ma anche come intende metterli in pratica vista l'esperienza pregressa, che gli ha consentito anche di dipingere un quadro piuttosto interessante di quello che attende i giocatori che atterrano in città in questo periodo.
I tavoli di cash game sono infatti piuttosto semplici, ma fino a che limiti, e quali sono gli errori che professionisti anche molto vincenti online rischiano di commettere una volta calati in un contesto tanto differente? E soprattutto, cosa c'entrano il whisky giapponese e le finali NBA con tutto questo?
Forse nulla o forse più di quanto potreste immaginare, a patto che ci concediate il beneficio del dubbio e decidiate di ascoltare...