Come vi sentireste voi, apprestandovi ad assistere ad un film liberamente tratto dalla vostra vita? E' quanto abbiamo chiesto a Filippo Candio venerdì sera, a pochi minuti dalla prima di Poker Generation al Bicocca Village di Milano.
Saprete già che il film è (molto) liberamente tratto dalla vera storia di Candio, fin dal nome del suo alter ego cinematografico (Filo Candisi). Molti elementi sono di pura fiction, naturalmente, ma diversi sono i punti della vita di Filippo da cui Gianluca Mingotto ha preso spunto per strutturare il suo racconto: un grave problema di salute vissuto in famiglia, l'ambizione di diventare un campione di poker che lo porta dalla sua Sardegna fino a Milano, e un percorso fatto di ascese e cadute fino alla consacrazione definitiva avvenuta al Main Event WSOP.
Certo, è totalmente inventata la connessione tra l'ambizione di diventare poker pro e il bisogno di trovare i soldi per le cure della sorellina, così come la situazione disagiata di provenienza e la sindrome di Asperger, di cui Candio non ha ovviamente mai sofferto. Ma si sa che il cinema a volte ha bisogno di tracce forti intorno a cui sviluppare il racconto.
Abbiamo dunque sentito Filippo su questo film "pseudo-biografico", in cui peraltro il cagliaritano ha anche recitato: un cameo breve ma importante, che segna un punto di svolta per il protagonista.
Candio dice la sia anche sull'impatto che questo film può avere nel settore del poker online, e in tal senso il november nine italiano ha delle idee abbastanza precise. Godetevi pertanto questa breve intervista a Filippo Candio, che come ciliegina sulla torta di questo periodo intenso tra circa un mese sposerà la sua Daniela: