Daniel Negreanu, ormai è ben noto, non ha peli sulla lingua e non si può dire che si faccia pregare per rendere esplicita la sua opinione: nel mirino del giocatore canadese questa volta è finita l'organizzazione del WPT di Montreal, che a suo dire esporrà i giocatori a giornate massacranti ed interminabili.
"KidPoker" non poteva mancare al torneo che ha preso il via giusto ieri, ma non ha digerito il fatto che i day 1 siano stati studiati in modo da avere dodici livelli ciascuno, troppi secondo lui: "Questo significa giocare per più di quattordici ore, non penso sia la soluzione migliore e mi pare un po' ingiusto nei confronti dei player più anziani".
Daniel evidentemente si sente personalmente coinvolto, non tanto per via dei suoi 38 anni quanto piuttosto perché lui prenderà parte al day 1 b, senza poter quindi contare su alcun giorno di riposo: "Se anche la giornata inaugurale finirà all'una e mezza di notte sarà molto difficile potersi addormentare prima delle tre di notte, e questo vuol dire dormire meno di sette ore in vista del day 2".
Certo, c'è chi potrebbe obiettare che giocare a poker è ben diverso dal mietere il grano o spaccare pietre, ma indubbiamente anche stare per molte ore seduti ad un tavolo concentrati richiede uno sforzo, senza contare che i tornei live non sono propriamente gratuiti, parlando in generale.
Secondo Negreanu questo potrebbe avere delle ripercussioni sulla capacità dei giocatori non più giovanissimi di recuperare e quindi esprimersi al meglio, tanto che scherzando ma solo fino ad un certo punto chiude dicendo: "Di certo questo torneo non lo vincerà una persona anziana". E chissà se i fatti si azzarderanno a smentirlo.