David Benefield, conosciuto nel mondo del poker online come "raptor517", è un ragazzo che a soli 25 anni ha già scritto pagine indelebili nella storia del cash game: da sempre amico di Tom "durrrr" Dwan e vincitore in carriera di oltre 5 milioni di dollari, la sua è l'ennesima storia incredibile di chi ha saputo diventare leggenda grazie al proprio, sconfinato talento.
Originario di Forth Worth, in Texas, il nickname che lo renderà celebre nasce quando non aveva che dieci anni, influenzato dall'immaginario che un film come "Jurassic Park" riesce a rovesciargli addosso: i numeri non sono altro che quelli della sua data di nascita, essendo nato il 17 maggio 1986.
Lascia gli studi quando non aveva che diciotto anni, perché il poker già allora era la sua strada. Comincia dai sit&go, ma ben presto si rende conto che è il cash game la sua strada, in particolare l'heads-up, dove eccelle prima nel No Limit Hold'em e poi nel Pot Limit Omaha.
A proposito di questo ricorda, nel suo well su 2+2: "Quando sono passato al cash game ho abbandonato un approccio strettamente matematico, concentrandomi piuttosto sulle singole giocate avversarie e su come trarne vantaggio. Credo sia anche per questo che abbia conosciuto il maggior successo nel testa a testa, piuttosto che nei tavoli 6-max".
All'esordio come tutti non avrebbe mai pensato di raggiungere quanto poi ottenuto, ma un'indole competitiva unita alla voglia di non accontentarsi lo hanno in questo senso aiutato: "Quando avevo 18 anni, pensavo che se avessi vinto 25.000 $ al Super Tuesday la mia vita sarebbe stata completa, il numero poi è diventato sempre più grande senza mai arrestarsi, ho voluto sempre di più...".
Condividendo l'appartamento con un Tom Dwan che già allora iniziava a farsi strada, le cose gli sembravano già chiare circa il talento di "durrrr": "Un paio di volte ho desiderato avere più denaro di lui, ma sapevo che se anche fosse accaduto il giorno seguente si sarebbe messo a giocare a stake cinque volti superiori guadagnando il doppio di me...".
Per capire di che razza di fenomeno si tratti, basta andare a rispolverare una delle sue mani favorite, giocata nel 2007 su Full Tilt Poker: il tavolo è un $300/$600 heads-up No Limit Hold'em. Benefield apre da BTN a 1.800 $, ed il suo avversario chiama: il flop è 8 k 4 , e David fa una continuation bet da 2.750 $ dollari, ma subisce un check-raise a 6.800 $. Niente affatto arreso, 3-betta fino a 16.750 $ e viene chiamato. Il turn è il 3 , ed entrambi checkano: quando al river cade il 9 il suo avversario punta 23.500 $, e Benefield chiama. Allo showdown mostra q 3 , abbastanza per battere il 7 5 avversario.
A proposito del proprio stile di gioco ricorda: "Il miglior avviso che si possa dare a qualcuno è quello di giocare prestando la massima attenzione a quello che si sta facendo. Non bisogna semplicemente grindare delle mani, ma pensare sempre ad ogni giocata che si fa, assicurandosi di avere una buona ragione per farla. Ogni volta che ho innestato il pilota automatico ho cominciato a vincere cifre modeste, mentre ho distrutto i livelli quando ho cercato di fare la giocata migliore ogni singola volta, è una differenza enorme".
Ed a proposito del 2007, quello fu anche l'anno in cui entrò per la prima volta nella Bobby's Room, giocando ad un livello molto più alto a quello cui era abituato allora: i limiti erano $500/$1000, il gioco il Pot Limit Omaha. Dopo la prima orbita aveva già vinto 200.000 dollari...
Adesso dal gioco ha deciso sostanzialmente di ritirarsi, nonostante potrebbe essere ancora estremamente vincente, per riprendere quegli studi interrotti che diversamente avrebbe abbandonato per sempre. La sua intenzione è quella di imparare il cinese e seguire i propri business in corso d'opera, in cui ha investito gran parte dei propri proventi e fra cui figura anche una società che opera nel campo delle energie rinnovabili.
Adesso si gode quindi quella libertà che i suoi risultati sono in grado di garantirgli, facendo alcune interessanti riflessioni: "Molti dei migliori momenti della mia vita che ricordo si collocano prima o dopo il mio periodo da giocatore full time. Credo che il poker a certi livelli possa assopire le proprie emozioni, al punto che non si riesce più a "isolare" quali siano stati alcuni dei propri momenti più felici".
Col poker tuttavia la partita non è ancora chiusa: Benefield sta infatti pensando di recarsi a Macao nel 2012, per rendersi protagonista nella capitale d'Oriente del cash game high stakes, e se davvero manterrà fede a questo proposito state pur certi che lo verremo a sapere...