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Dwan e Juanda collaborano con Bernard Tapie

john-juandaNella lista dei famosi 19 players debitori di Full Tilt Poker ci sono anche i nomi di John Juanda e Tom ‘durrrr’ Dwan: fino ad ora non erano stati elencati nella speciale black list dell’avvocato Behn Dayanim ed il motivo è semplice: i due ex pro della red room, fin da subito, hanno firmato il contratto che li impegna a restituire i soldi presi in prestito, in passato, dal sito. Hanno sottoscritto un piano di rientro.

Il loro atteggiamento sembra molto più responsabile rispetto a David Benyamine, Layne Flack, Phil Ivey, Erick Lindgren, Mike Matusow e Barry Greenstein. Quest’ultimo ha fatto sapere nelle ultime ore di essere in contatto con il Dipartimento di Giustizia (DoJ) ma l’avvocato Dayanim (consulente legale di Bernard Tapie ed ispiratore dell’accordo trilaterale) non ci sta ed ha replicato: “se tutti i players seguiranno l’esempio di Greenstein, il deal per l’acquisto di Full Tilt Poker salterà, sarà la fine”.

Il legale ha dichiarato al giornale Poker Player News che si sono riscontrati problemi finanziari importanti durante la due diligence. Secondo l’editorialista del magazine, in particolare, è stato fatto un errore di calcolo sui fondi aziendali del gruppo che dovevano ammontare a circa 35-40 milioni. Ed invece si è scoperto che effettivamente nelle casse di Full Tilt Poker c’erano meno di 20 milioni che, sommati ai 16,5 non ancora recuperati dai players reticenti, iniziano a fare una discreta somma.

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Nonostante gli avvertimenti e le minacce di stop da parte di Tapie però l’operazione sta andando avanti e la collaborazione preziosa di John Juanda e Tom Dwan potrebbe essere decisiva nel far pendere l’ago della  bilancia nella direzione giusta.

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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