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Hossein Ensan e quell’incontro “premonitore” con Dario Sammartino…

Per l’Italia del poker Hossein Ensan è colui che ci ha privato del sogno di vedere un azzurro sul tetto del mondo. Tuttavia sappiamo bene che il tedesco di origini iraniane è un campione più che legittimo, che ha meritato il titolo per avere interpretato meglio di tutti il tavolo finale e anche l’heads up contro il nostro Dario Sammartino. In una recente intervista con il portale “somuchpoker”, tuttavia, emergono aspetti finora sconosciuti del campione in carica del WSOP Main Event. E uno di questi riguarda proprio il suo amico e rivale Dario.

Il giorno che cambiò la vita di Hossein Ensan

Starete pensando che la vita di Ensan sia cambiata il 17 luglio scorso, quando ha potuto alzare al cielo il braccialetto più importante di tutti. Non è così. Anzi, a dire il vero la svolta per la carriera pokeristica di Hossein Ensan non è stata nemmeno una vittoria, ma un terzo posto. Precisamente il terzo posto – con deal – all’EPT Barcellona del 2014. Ancora un incrocio con un italiano, in questo caso Andrea Dato, che aveva chiuso al 4° posto. Dopo l’uscita di “datino”, Ensan chiuse un deal con gli altri due giocatori rimasti, assicurandosi 652.667€. Il torneo poi si concluse per lui con l’uscita al terzo posto, ma “quel risultato mi cambiò la vita, perché mi consentì di fare quello che avrei voluto.”

Il tedesco confessa infatti di avere iniziato a giocare live nel 2002, prima con eventi da 500$, e poi salendo gradualmente. Nel 2010 la prima svolta, con un successo da 20mila dollari e una Porsche, poi venduta per altri 74mila dollari. Dunque, con un bankroll da circa 200mila dollari, il tedesco iniziò a fare più sul serio. Poi quel terzo posto del 2014 cambiò tutto…

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L’uomo dai mille lavori

Prima di dedicarsi anima e corpo al poker, a ridosso dei 40 anni, nella sua vita tra Iran e Germania Hossein aveva svolto un sacco di lavori. Dall’imbianchino al tassista nei weekend, il futuro campione del WSOP Main Event aveva trovato diversi modi di sbarcare il lunario. Ma il poker era nel suo destino…

Dario Sammartino e quell’incontro premonitore

Avrete già letto da diverse parti che Dario Sammartino e Hossein Ensan, oltre ad essere stati avversari per il braccialetto del Main Event, sono buoni amici. Hossein conferma e va anche oltre, raccontando un aneddoto che dice tanto anche dello spessore umano e relazionale di Dario. “Con lui ci conosciamo da più di 4 anni e ci frequentiamo saltuariamente, oltre a rispettarci moltissimo a tavolo, ma la cosa divertente è un’altra. Io ero arrivato a Las Vegas il 26 giugno, ma ero subito andato a letto perché sfinito dal viaggio. Dopo aver dormito dalle 5 del pomeriggio fino alle 11 di sera, mi alzo decido di di andare al Rio per cercare qualche amico. Appena arrivato la prima persona che ho intravisto è stata proprio Dario. Lui stava giocando gli ultimi due tavoli del 50k Poker Players Championship, eppure non ha esitato un attimo e si è alzato per precipitarsi a salutarmi. Abbiamo parlato un po’, poi gli ho augurato buona fortuna e lui è tornato al tavolo. Chi avrebbe mai immaginato che la prima persona incontrata appena arrivato a Vegas sarebbe stato colui con cui avrei lottato fino alla fine per il braccialetto del WSOP Main Event?

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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