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Il poker vip che si sarebbe rifiutato di pagare perdite per 3 milioni di dollari: scoop o bufala?

L'ennesima storiaccia o solo pettegolezzi e fango gratuito? Nelle ultime 24 ore il mondo del poker si interroga su un presunto scoop messo a segno dal portale pokertoke.com, che ha pubblicato la mail inviata da un anonimo nella quale si parla di un personaggio molto noto che si sarebbe rifiutato di pagare circa 3 milioni di dollari persi in una partita privata all'interno del Casinò di Barcellona.

Secondo quanto riporta questa sedicente gola profonda del poker, che si qualificherebbe come un noto professionista con oltre 10 anni di esperienza e molti final table importanti, un tale riportato come "L" sarebbe un personaggio molto rispettato nell'ambiente, ma sostanzialmente solo un volgare bugiardo.

Abituale frequentatore di tavoli e tornei high stakes, L si sarebbe trovato a Barcellona nella scorsa estate, in occasione dell'EPT. Prima del torneo, avrebbe invitato alcuni dei suoi amici - poker player molto famosi e vincenti, tra cui un vincitore di braccialetto tedesco denominato "F", ma anche un deputato del parlamento europeo denominato "T", un pro dell'online trasferitosi nel live detto "J" e un pro asiatico contrassegnato come "E".

La partita, tenutasi dentro una sala privata del Casinò di Barcellona, sarebbe partita con stake 500€/1.000€ e buy-in minimo di 400.000€, ma presto sarebbe salita fino a 5.000€/10.000€...

A questa partita avrebbe partecipato anche l'anonimo, per poi lasciare il tavolo solo L ed E a giocare heads up. Dopo qualche giro, E aveva vinto quasi ripulito L e aveva davanti circa 2,8 milioni di euro. L sarebbe poi riuscito a riprendersene circa la metà, ma alla fine sarebbe rimasto perdente per circa 1,3 milioni.

Il giorno seguente, la replica. In questo caso, l'anonimo riferisce di altri due invitati, "P" e "I", corrispondenti ai cofondatori di una fondazione benefica. La partita, iniziata come un 2.000€/4.000€, diventa presto 2.000€/4.000€/8.000€.

L'apice si sarebbe avuto ancora una volta tra E e L, protagonisti di tre grossi piatti. In uno di questi, L avrebbe rilanciato fino a 50mila euro preflop e quindi E avrebbe chiamato anche una bet da 150.000€ su un flop 7-3-3. Sul turn 8 L sarebbe andato allin per circa 800mila euro, venendo chiamato da E che mostra 99. L, in bluff totale, mucka le sue.

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Dopo questo milione, E ne avrebbe vinto circa altri 2 sempre contro L. A questo punto, però, L si sarebbe rifiutato di pagare quanto perso, in quanto avrebbe sentito "puzza di bruciato". Tuttavia, la partita si sarebbe svolta usando tavoli, carte, chips del Casinò Barcellona, che avrebbe messo anche a disposizione un dealer. Non è dunque dato sapere quale sarebbe l'accusa, nè si capisce per quale ragione L avrebbe infine accettato di pagarne solo una parte, protestando perchè era stato "regolarmente chiamato quando in bluff e mai quando aveva una buona mano".

L'anonimo ovviamente non si sogna di svelare l'identità di L ma è prodigo di dettagli su di lui, tra cui la vittoria di un European Poker Award, senza ovviamente specificare in che anno e in quale categoria.

Lo scopo di tutto ciò? Far sapere al mondo che esistono questo tipo do comportamenti e - possibilmente - scoraggiarli al punto che non si ripetano più. Tuttavia, senza nomi, circostanze e neanche uno straccio di prova, è difficile che il messaggio possa in alcun modo attecchire. Inoltre è piuttosto improbabile trovare qualcuno che prenda davvero a cuore la causa della regolarità di partite high stakes tra milionari.

In attesa che qualcuno metta sul serio della carne sul fuoco in questa vicenda, torniamo alle nostre vite in una estate che, tra attentati e pokémon, sta scorrendo via come una delle più folli e contraddittorie di sempre.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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