Las Vegas accoglie ogni anno milioni di turisti, che certo non si sognerebbe mai di bandire dai propri casinò: ogni regola però ha le sue eccezioni. In Nevada infatti, se fate parte del "libro nero" del Gaming Control Board non potete entrare in nessuna sala da gioco. Mai più.
Adesso si chiama "The List Of Excluded Persons" (un nome che acquisirà solo nel 1975, visto che il precedente venne considerato razzista) e venne pubblicata nel 1960, lo stesso anno in cui nelle sale cinematografiche uscì "Ocean's Eleven", a cui poi quarant'anni dopo sarà ispirato l'omonimo film con George Clooney e Brad Pitt.
In quella prima versione della pellicola tra gli attori figurava Frank Sinatra, mentre la lista era composta da soli undici nomi, italoamericani legati alla criminalità organizzata: fra questi, il più famoso era probabilmente Salvatore "Sam" Giancana, una delle amicizie più "scomode" di "The Voice".
Voluta per cercare di smarcarsi da una fama che poi le valse il soprannome di città del peccato, pare anche grazie alle pressioni dell'allora capo dell'FBI - il leggendario John Edgar Hoover - la sola copia conosciuta della lista in mano ad un privato è stata battuta all'asta in tempi recenti, per oltre 5.000 dollari.
Negli anni si è arricchita, fino a contare gli attuali 33 "bannati a vita" dai casinò di Sin City. Presunti o acclamati affiliati alla criminalità organizzata, ma anche truffatori capaci di "addomesticare" le slot machines a proprio piacimento, nessuno vi è mai stato depennato mentre era ancora in vita. Ma anche in questo potrebbe forse esserci un'eccezione.
Proprio mentre si sta discutendo di includervi un eventuale 34esimo "membro" - Roderick William Dee - qualcuno che ne fa parte dal 1990 sta provando ad uscirne per vie legali, un fatto che ad oggi non si è mai verificato, nonostante sia in teoria possibile.
Stiamo parlando di Frank Citro jr. (nella foto, courtesy of Los Angeles Times), condannato negli anni Ottanta per un giro di scommesse ed usura, e per questo con due anni di prigione alle spalle: "Non ho mai imbrogliato un casinò, né avuto alcun problema al loro interno - ha dichiarato recentemente al Los Angeles Times - vengo solo considerato un noto criminale, ma ce ne sono molti in questa città, quindi perché proprio io?".
In effetti da allora il signor Citro non ha più avuto alcun problema con la legge, al punto che su di lui si è espresso favorevolmente Lonnie Hammargren, vice governatore del Nevada dal 1995 al 1999: "Se c'è una persona che merita di uscire dalla lista, quella è Frankie - riporta sempre il Los Angeles Times - non è solo il suo passato ad averlo fatto finire in quel libro, ma anche le sue origini ed il suo accento".
I membri della Nevada Gaming Control Board non ne sembrano però troppo convinti: il suo sarebbe un precedente, un'eccezione, e una vera e propria lista nera può forse permettersene, fosse anche uno soltanto?