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Isaac Haxton: "Queste sono le domande più seccanti che mi fanno"

Ogni professionista del poker lo sa bene: avere a che fare con altre persone, quando sono completamente estranee a questo mondo, può essere un'esperienza davvero frustrante, e neppure quando ti chiami Isaac Haxton sei esente da questa pena.

"E' pieno di persone ragionevoli ed educate, anche fra coloro che non conoscono niente del poker - premette lo statunitense - ma nonostante questo, ogni volta che mi domandano cosa faccia per vivere o perché mi sia trasferito a Malta un brivido mi corre lungo la schiena, perché so che alle risposte che darò seguiranno quasi sempre altre domande". Quali, non è difficile da immaginare.

E' infatti possibile che si abbia a che fare con un'entusiasta, per quanto piuttosto ignorante al riguardo, di questo mondo, e la conversazione che segue assomiglia alla seguente: "Wow, giochi a poker per vivere, guadagni denaro da questo, senza avere un altro lavoro? Che spettacolo, sei stato in televisione, quante volte? Hai già vinto le World Series? Conosci per caso quel tipo, il nero che vince sempre? Quanti soldi guadagni, puoi insegnarmi a giocare?". Per sua fortuna, prima o poi la corsa in taxi finisce.

Perfino essere Isaac Haxton a volte è un'esperienza frustrante (photo courtesy WPT)

Ma se questo tipo di personaggi vi sembrano sgradevoli, aspettate di conoscere i prossimi. C'è infatti ad esempio quello a cui, per quanto tu possa cercare di spiegargli come stiano le cose, davvero non puoi darla a bere: "Giochi per vivere, in un casinò? E credi di poter guadagnare denaro in questo modo? Probabilmente non hai una famiglia da dover mantenere. Sai che prima o poi comincerai a perdere, giusto? Cosa farai allora, ci hai mai pensato? Dovresti fermarti finché sei in vincita. Ho un cugino che ha perso tutti i soldi che aveva al gioco, e adesso è in prigione. Se lasciassi il lavoro dicendo a mia moglie che voglio giocare per vivere probabilmente mi ucciderebbe, o mollerebbe, o entrambe". E chissà che non possa farlo comunque.

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C'è poi chi non capisce di che si tratta, ma secondo Haxton in quei casi la situazione non è poi così tragica, perché quel tipo di persona ad un certo punto scuote la testa e rinuncia. Non accade lo stesso con chi ha giocato a poker, una volta: "C'è quello che ogni anno va in crociera e gioca a poker, e una volta ha vinto, una ha perso, ed un'altra ha quasi vinto ma poi ha finito col perdere. C'è poi quello che ama il gioco ma è il player più sfortunato della terra, e si sente in dovere di raccontarmi le sue peggiori bad beat, e le ricorda tutte. Ma i miei preferiti sono i cospirazionisti, quelli che il poker dev'essere truccato perché una volta avevano gli assi ed hanno perso ed i siti sono tutti una truffa...E' l'unica spiegazione che dà un senso a tutto, voglio dire, aveva gli assi! Come avrebbe potuto perdere altrimenti?".

Daniel "d2themfi" Isaacson è un giocatore di Pot Limit Omaha high stakes

Ma a volte "il nemico" è molto più vicino di quanto si pensi: "Mia nonna continua a ripetermi quando troverò un vero lavoro. Ho risolto dicendole che mi sono iscritto ad un corso per diventare manager, funziona come un amuleto". Ma come tutte le armi più potenti, va saputo usare con parsimonia...

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