Che Jason Mercier abbia investito nel recente passato in altri professionisti nell'ambito dei tornei live non è un mistero, visto che della sua scuderia hanno fatto parte anche giocatori che dal vivo hanno saputo cogliere grossi successi, evidentemente non solo per loro.
Lo staking è cominciato alla fine del 2008, l'anno del suo esordio dal vivo nel quale grazie alla vittoria dell'EPT di Sanremo e non solo si era ritrovato con oltre 2.700.000 dollari vinti, una grossa somma da reinvestire: "Se sai scegliere i nomi giusti a cui affidarti sicuramente si tratta di una pratica profittevole, in quanto in giro ci sono ancora molti pessimi giocatori. Naturalmente serve tempo, bisogna lavorarci su e tenere traccia di tutto".
A lui è andata bene, visto che i suoi "uomini" hanno sempre ripagato la fiducia datagli, ma secondo Mercier non si tratta di un caso: "Nei casi in cui queste esperienze vanno male spesso è perché si è puntato sui cavalli sbagliati, magari non sono bravi abbastanza o sono persone di cui non c'è da fidarsi - spiega a PokerNews - anche per questo motivo credo sia essenziale puntare su pochi nomi, in modo da poterli seguire costantemente".
L'accordo standard negli Stati Uniti per questo genere di staking prevede che le eventuali vincite siano suddivise a metà più il cosiddetto "make-up", una sorta di tutela nei confronti dell'investitore.
Prendiamo l'esempio di Allen Bari. Alle WSOP 2011 vinse un braccialetto per 874.000 dollari, di cui in teoria gli sarebbero dovuti spettare 437.000 dollari, a meno che non fosse vittima di una striscia negativa.
Ipotizziamo infatti che Mercier avesse già investito su di lui 100.000 dollari senza che Bari fosse andato a premio neppure una volta. In quel caso, la somma "in rosso" sarebbe stata sottratta alla vincita prima della spartizione, quindi Jason sarebbe rientrato in toto dei 100.000 dollari, e poi i due avrebbero diviso i restanti 774.000 $ in due parti uguali.
A quanto pare adesso Mercier è molto meno attivo su questo fronte, visto che alle proprie "dipendenze" ha soltanto Daniel O'Brien, ma è un'esperienza che non rinnega: "Ho guadagnato molto denaro grazie a questo, ma è abbastanza stressante seguire il tutto e quindi adesso me ne sono chiamato un po' fuori, ma sono comunque felice di averlo fatto". E del resto, quando i numeri ti danno ragione, è difficile pensarla in qualche altro modo...