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La storia di Andrew Cohen: l'ex barista che vinse il braccialetto WSOP e poi perse 100.000$ su UB

Andrew Cohen aveva 25 anni nell'aprile del 2011 e tutto il suo patrimonio (100.000$) era depositato su UB.com, nota room americana che sponsorizzava pro come Phil Hellmuth, Annie Duke e che qualche anno prima era stata al centro del più grosso scandalo mai esistito nel poker online.

Purtroppo il player americano ancora ignorava che in pochi giorni avrebbe perso tutto e la sua vita si sarebbe capovolta. Nel 2011, siamo all’apice del boom del poker online e nessuno avrebbe mai immaginato uno tsunami del genere, ad eccezione dei funzionari del Distretto Sud di New York del Dipartimento di Giustizia.

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Andrew Cohen

Andrew ce l'aveva fatta, era riuscito a svoltare: lavorava come barista nei casinò di Las Vegas. Alternava cocktail e poker. Il 30 maggio del 2009 decise di partecipare all'evento numero 1 delle World Series, quello riservato ai dipendenti delle sale da gioco del Nevada e fece subito bingo!

Cohen non era un professionista, ma le cose procedono per il verso giusto. In occasione di quelle WSOP aveva un piccolo bankroll (5.000$) e alla vigilia stava cercando investitori per il Main Event. Ma il ragazzo piazzò subito il colpo gobbo nel torneo numero 1 da 500$: piegò 866 avversari e si portò a casa 83.778$. La vittoria gli spianò la strada e negli anni successivi riuscì a portare all'incasso altre tre bandierine al Rio, anche se la sua attività era concentrata soprattutto nell'online.

La sua carriera però venne spezzata 5 anni fa, in occasione del black friday (siamo vicini all'anniversario).

In modo del tutto imprudente Andrew aveva lasciato tutto il suo bankroll depositato su UB.com e, a causa dell'inchiesta del Dipartimento di Giustizia, la room americana, insieme alla consorella Absolute Poker, falliranno senza lasciare un dollaro ai propri creditori (i giocatori).

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Nel 2013 il Dipartimento di Giustizia aveva promesso che avrebbe perseguito gli autori di quel disastro finanziario, cercando una soluzione come è stata trovata per Full Tilt, ma in tre anni ha vinto solo il silenzio.

In quei giorni di passione Andrew Cohen si era risvegliato in guai grossi: interrotta la sua relazione con la fidanzata a causa dei problemi finanziari, l'ex grinder era stato costretto a trasferirsi dai genitori ed ha trovato un altro lavoro, ma la sua carriera nel poker ha subito una brusca frenata.

La sua storia è simile a quella di centinaia di players di UB, come quella di un giovanissimo grinder che perse 80.000$ e dovette rimandare il suo ingresso alla facoltà di medicina. Purtroppo giustizia non è ancora stata fatta, dopo 5 anni di promesse non mantenute.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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